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1300€ nette mensili. O giù di lì, questo almeno mi dice Google quando gli chiedo quanto guadagna un agente di Polizia. 1300€ che oggi sono il prezzo pagato dal mandante di questo attacco alla libertà.
Repressione. Avevo 14 anni quando questa parola colpì i miei timpani, Neffa e Deda la ripetevano più volte nel testo di Clima di Tensione.
Prima superiore, autogestione, assemblee, manifestazioni. A volte per il gusto di manifestare fine a sé stesso, e ogni motivo mi sembrava valido, altre per esprimere il proprio dissenso, protestando per i disagi nei trasporti, manifestando contro le riforme scolastiche o contro la guerra del Kosovo. La repressione aveva spesso la faccia del Preside, almeno nella mia realtà di provincia, ma nelle immagini in TV portava un casco blu e brandiva un manganello.
Due settimane fa, mentre il dito mediatico era puntato su un Festival di Sanremo dal sapore di Festivalbar, il Matrix che ci viene imposto ha vacillato quando Dargen e Ghali hanno espresso le proprie opinioni relative ai temi dell’immigrazione e della guerra in Palestina. Questi hanno generato momenti di scompiglio tali da portare a provvedimenti che, se non posso definire censura, si avvicinano molto alla repressione di cui sopra, costringendo addirittura Dargen a scusarsi.
Come se un artista, in quanto tale, si debba occupare solo di fare divertire senza potersi permettere un’opinione propria sul mondo che lo circonda. In pratica, vogliono un Tafazzi con la testa vuota come la bottiglia che si batte sui maroni.
Quanto sopra, insieme a quanto accaduto a Pisa e Firenze, sono segnali di un clima che si fa sempre più incerto, ma di sicuro “oggi non c’è sole intorno a me“. Vedere la polizia in tenuta antisommossa caricare dei manifestanti pacifisti, in maggioranza minorenni, reazione giustificata come risposta ad insulti ma soprattutto legittimata da chi dall’alto ha dato l’ordine, mi fa venire i brividi.
Fra quei manifestanti poteva esserci mia figlia per portare avanti gli ideali che io e mia moglie abbiamo cercato di trasmetterle. O magari anche per il gusto di saltare un giorno di scuola, come me alla sua età. 1300€ al mese. E il manganello te lo danno in regalo.
Non so come riusciranno a dormire, o a guardarsi allo specchio i proprietari delle mani che oggi si sono macchiate di questi peccati. Sicuramente alcune coscienze saranno turbate, chissà se altre saranno fiere di aver compiaciuto il padrone.
Non so quanti di questi ragazzi torneranno a manifestare nel terrore che quanto accaduto si ripeta, ma so che saranno sicuramente di più quelli che non si chineranno alla repressione, tornando in piazza quando necessario.
Quando esci, figlia mia, porta l’ombrello: oggi piovono manganelli.
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