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Lettera aperta a Jorit #2: aggiungi un posto a tavola, che c’è un nemico in più



Caro Jorit, riguardo al tuo gesto di pochi giorni fa, posso solo dire grazie.

Perché qui è chiaro, ribadito, che si vuole andare avanti con la guerra, anzi, le guerre.

Tutti quelli che ti attaccano per il selfie con lo zar, evidentemente si sono soffermati solo a pensare “è un coglione filorusso pieno di ego, che si è fatto la foto da fan con un assassino, magari intascando pure dei soldi” eccetera eccetera.

Sia chiaro oh, Putin non è di certo Gandhi e manco Lev Tolstoj. E sicuramente tu, potevi sfruttare meglio il momento a livello comunicativo, potevi dire di più e dirlo meglio, senza dubbio. 

Ma gli altri cosa fanno?? Qui nessuno, in termini pratici, in politica, sta provando ad agire con diplomazia, per cercare un dialogo per la pace, per arrivare ad una tregua. Costruire ponti, non muri, è essenziale. E invece no, si continua a mandare armi e bombe in Ucraina in dotazione all’esercito, alimentando sempre più stragi di innocenti da entrambe le parti.

Lo ha ribattuto il tuo ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. “Se l’intento è un endorsement a Putin è un intento sbagliato, ma le parole, il gesto di Jorit sono un segnale per costruire ponti di dialogo. Noi dobbiamo riprendere a ragionare in un’ottica di dialogo, di cultura, di compromesso, e di pace.”

Gigi è un politico, anche. E lui lo ha capito il tuo messaggio. Perché gli altri no?

Affermando inoltre, riferendosi a Napoli come capitale europea della Street Art, che magari l’arte può arrivare prima della politica.

Perché qualsiasi forma d’arte ha il magnifico potenziale di unire la gente, di cambiare le cose.  

 Subito dopo il tuo intervento, anche il Papa si è espresso sull’urgenza di negoziare. Apriti cielo! Filorusso pure l’hermano Francesco?

Qual è l’alternativa? Vogliamo veramente arrivare alla terza guerra mondiale? Perché questo è, e le ultime dichiarazioni di Macron e Ursula Von Der Leyen fanno rabbrividire.

Il quadro dell’opera di Jorit raffigurante Nelson Mandela consegnato a Papa Francesco lo scorso novembre

Mio nonno poi, classe 1904, ex partigiano, pace all’anima sua, fin da quando ero piccolino mi diceva sempre di aver subito nutrito una certa sfiducia negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, sebbene il contributo dato alla liberazione. Se lo sentiva proprio fin dall’inizio…”questi non faranno mai niente per niente” mi diceva. Poco più avanti l’ho capito pur io.

Perché la storia come sappiamo bene (o forse molti non sanno, o non capiscono, o non ricordano?!), prima e dopo, è piena di soprusi, sangue e opportunismo da parte dello Zio Sam eh…

Come dici tu: “L‘occidente non può dare lezioni di democrazia a nessuno, e se considera Putin come un mostro sanguinario, allora a maggior ragione può sedersi a un tavolo a dialogare, perché la Nato è la più grande e mostruosa macchina di morte che l’umanità abbia mai concepito“.

PS: Io sono sardo, e posso testimoniare e ne ho le palle piene, di quanto questi infami, per esempio, con le loro basi hanno rovinato la mia terra e la vita della mia gente. 

Ora, cari politicanti, sedetevi a un tavolo, e non come sempre bramosi e bavosi in attesa dell’ennesimo lauto banchetto da ingurgitare, ma per dialogare, trovare un accordo, per la pace di tutti.

La vedo dura. Ma ben venga quindi il tuo intervento Ciro, se riuscirai a creare pressione e smuovere un minimo le cose, e come te spero lo faranno tanti altri . 


A cura di The Lussu

Leggi anche Lettera aperta a Jorit #1

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