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Tutto l’amore di Dre Love



A cura di: Marco Giani / Paolo del Kemp

Ciao Dre, e grazie per tutto il groove che ci hai lasciato.

Se n’è andato come sappiamo, esattamente tre mesi fa, all’età di 59 anni Dre Love, al secolo Andre Thomas Halyard. Nato nel Queens, a New York, ma fiorentino d’adozione da oltre trent’anni, è stato una delle figure più importanti – e genuine – dell’Hip Hop in Italia.

Un artista vero, di quelli che non fanno rumore ma cambiano tutto.

Chi lo ha conosciuto sa bene che Dre Love non era solo un rapper.

Era un DJ, beatmaker, cantante, poeta urbano, un creativo puro che ha portato nel nostro paese l’anima del Funk afroamericano e l’ha fusa con le vibrazioni nuove dell’Hip Hop italiano, quando tutto stava ancora nascendo, quando qui ancora praticamente non c’era niente. 

Arrivato in Italia nei primi anni ’90, ha trovato poi casa a Firenze, città che gli è rimasta nel cuore e che lui ha scelto per vivere e creare.

Qui da noi è entrato nei Radical Stuff, una delle prime crew Hip Hop italiane, diventando un vero e proprio ponte vivente tra due culture: quella delle strade americane e quella delle nostre città, in cui il Rap stava appena mettendo radici.

Poi sono arrivati i Messaggeri della Dopa, il collettivo di Neffa, dove con lui ha firmato un pezzo storico come “Puoi sentire il Funk“.

Come non ricordarsi questo ritornello?

“Yo, if you can’t catch the words
Se non capisci le parole
If you can’t catch the words
Se non capisci le parole
If you can’t catch the words
Se non capisci le parole
Well, you can still feel the funk
Puoi sentire il funk

Il suo stile era unico: funky appunto, colto, profondo, ma sempre accessibile. E soprattutto umano.

Ha collaborato con tantissimi artisti – da Neffa come dicevamo, con cui ha lavorato nei primi album post Sangue Misto del Chico Snef, fino a Irene Grandi, Almamegretta, DJ Gruff, Alex Britti, DJ Enzo, Gopher D, Reggae National Tickets… e persino i Jamiroquai.

Dietro i piatti alla consolle, o sul palco a suonare live, quando arrivava Dre, portava un mondo intero con sé. Il suo modo di stare nella musica era fatto di rispetto, energia, condivisione.

Per omaggiarlo, Goldworld ha chiesto direttamente ad alcuni suoi amici, collaboratori e in qualche modo “fratelli”, un pensiero, un aneddoto, un ricordo di Andre.

Qualcos’altro invece è stato ripreso già dal web, nei giorni a seguito della sua “trasformazione”, vogliamo chiamarla così.

Non tutti gli amici, in realtà, a cui l’avevamo chiesto se la sono sentita, non è facile esternare le proprie emozioni dopo un lutto così importante, e bisogna rispettare il sentire di ognuno; a tutti loro va il nostro più grande abbraccio.

Ci siamo così dati un tempo, chiedendo quindi ciò a qualche amico di Dre, ma ci sono centinaia di persone là fuori che hanno avuto la fortuna di poter godere della sua preziosa amicizia. Se qualcun altro vorrà dare il suo contributo in seguito come ricordo, contattateci pure su IG, lo aggiungeremo con piacere alle altre testimonianze sotto.

ONE LOVE, ONE BLOOD…THIS IS FOR FAMILY…

 Andre Thomas Halyard aka Dre Love

DJ Skizo

Dre Love prima di tutto è stato un amico ed un compagno di sogni della prima fase Hip Hop italiana.

Abbiamo assieme ai Radical Stuff poggiato in Italia le basi per un percorso solido e duraturo negli anni.

Dre Love ha contribuito alla scena con uno spirito indomabile, stile e grazia, offrendo a tutti le sue preziose connessioni, in primis a me tracciando una connessione su NY e Londra che ha segnato il mio stile di produttore, ma non si è risparmiato con nessuno portando il classico Flavour NewYorkese con un tocco di follia ovunque la gente gli apriva le porte.

Ha avuto una brillante carriera da solista nella musica, e facendosi spazio nel mondo dell’arte in generale grazie alle sue doti umane .

Molte persone, inconsapevolmente o meno, devono qualcosa al personaggio Dre Love.

Non avrei mai pensato di esser io a doverlo accompagnare nel suo ultimo viaggio in chiesa, ed i miei sentimenti erano tra il dolore e la rabbia di chi non capisce perché un talento di quel tipo debba essere portato via, ma sicuramente il tutto fa parte di un quadro ben più complesso, dove persone come Dre Love possono guidare sotto forma di energia lo sviluppo dell’arte da un altro angolo.

Dre Love deve fare riflettere tutti sul fatto che una persona come lui non abbia avuto la corretta esposizione e la giusta ricompensa in vita; alcuni sono progettati forse solo per dare e un po’ meno per ricevere.

Bisogna capire e valutare le persone quando sono ancora in vita, e non ragionarci su quando le chance son state spese. Gli incontri come i nostri non sono casuali, e noi abbiamo celebrato assieme in vita quello per cui eravamo disegnati, o almeno ci abbiamo provato.

Spero che le sue opere e il suo lascito musicale possano trovare luce nella forma che lui avrebbe desiderato quando il momento sarà propizio, e che le persone sappiano leggere il Soul e le intenzioni che lui sapeva esprimere.

Con Dre Love ho imparato ad ascoltare i dischi in mezzo ai solchi alla ricerca del Soul e non del sample; ho imparato che esiste anche la mediazione e non lo scontro; ho capito che conta il risultato del Team e non del singolo; ho capito quanto si può esser importanti anche senza apparire; ho capito che lo stile non è esagerare.

In generale io sono in debito con lui, e cercherò di portare la sua Legacy avanti agendo da uomo come lui era e rimane.

Hip Hop è anche questo, Etica e Attitudine .

Ciao amico Dre, ci vediamo di sicuro dove vanno tutti quelli come noi; nel frattempo guardami da lassù e mandami ogni tanto un sorriso.

Tuo Fratello Skizo

Kaos One

Non credevo che sarebbe stato così difficile scrivere queste poche righe in memoria del mio amico Dre. Ogni volta che ci ho provato mi sono fermato dopo qualche minuto.

Lentamente e inesorabilmente affioravano memorie e immagini che non ricordavo da tempo. I nostri primi live assieme, eravamo poco più che ragazzini.

Per me era una persona davvero speciale, forse in assoluto la prima, in quell’ambiente così competitivo, che mi diede supporto e mi incitò ad avere fiducia in me stesso.

Ci siamo sempre tenuti in contatto negli anni, ogni volta che mi arrivava un suo messaggio, sapevo già che sarebbe iniziato con: “top of the morning bro”.

Un po’ di tempo fa, facemmo insieme una serie di DJ set, una delle cose più divertenti e appaganti degli ultimi anni, che culminò con la partecipazione di Sean in una storica reunion dei Radical Stuff, uno dei ricordi più preziosi in mio possesso.

La sua musica, il suo sorriso e il suo incrollabile ottimismo sono le cose che mi mancheranno di più.

Ciao Amico mio. Ci vediamo dall’altra parte. K

Esa

Grandissimo Andrea dell’amore! Maestro di stili!

Tante volte Dre passava a Milano in studio, e abbiamo realizzato le nostre musiche ispirate ai De La Soul, Pete Rock e J Dilla. Persona di gran cuore, sempre grandi vibrazioni.

Veramente dura la notizia della sua dipartita, ma resterà sempre nel nostro cuore e sono sicuro che sta girando i giusti dischi in paradiso per far ballare chi ama la musica dell’anima.

Ciao Dre AKA Captain Qirk!

Tributo a Dre Love by El Crespo aka Esa aka El Presidente

Next One

Ciao, in realtà non ho molto da dire…

Dre era una persona a cui volevo bene, anche se ci vedevamo sporadicamente. 

Quel che è certo, tra noi fin dall’inizio vi è sempre stata sintonia e grande stima reciproca.

Abbiamo riso, scherzato, ballato e suonato assieme con entusiasmo, vibrando all’unisono nel cerchio e fuori dal cerchio… con intensità. Condividevamo la gioia per la musica in tutti i suoi aspetti che ne derivano… music first, prima di tutto e al di sopra di tutto…del resto, è grazie ad essa che ci siamo incontrati.

Abbiamo anche avuto il piacere di collaborare in un pezzo “Educazione ed Intrattenimento” sul mio primo album The Next Diffusion…varie volte ci eravamo promessi di fare un progetto tutto nostro che finalmente potesse offrirci la possibilità di andar in giro a divertirci… 

Ma poi, ognuno di noi, tornava ad essere risucchiato dentro il proprio quotidiano, e purtroppo procrastinare è il nemico di ogni obiettivo…così le circostanze e un po’ la distanza non hanno più creato le condizioni.

Al di là della musica, negli ultimi tempi, durante il periodo del covid, qualche volta avevamo condiviso anche alcuni momenti di sconforto; quando ti senti deluso, nonostante tutto l’impegno e la devozione che ci metti dietro le cose, a volte pare non sia mai abbastanza quello che fai per essere apprezzato e valorizzato…

Quindi inevitabilmente in quei momenti ti chiedi…cosa c’è di sbagliato nel voler essere se stessi…o se stai facendo la cosa giusta…così guardi in faccia la realtà, e ti poni le grandi domande.. 

Chi sono i tuoi amici? 

Chi ti ha aiutato veramente durante il percorso, e quanti invece ti hanno solo usato ? 

Insomma, quando vivi intensamente, è naturale che certe riflessioni possano venire a galla…

Ogni tanto ci si sentiva al telefono. 

Ciò che ho percepito dalle nostre conversazioni, è che non credo fosse contento di come erano andate le cose riguardo la carriera musicale… 

Si è sentito abbandonato, credo da coloro che reputasse suoi amici.

Per quanto possa valere, condivido il suo dolore…penso che avesse le carte in regola per realizzare i suoi desideri, non c’era nulla di sbagliato nella sua arte…come ho detto al suo funerale, aveva tutte le carte in regola per meritarsi altro. 

Poteva aver successo, e vivere tranquillamente della sua arte, possedeva talento, un sorriso coinvolgente ed un sincero entusiasmo..

Ahimè purtroppo viviamo in un paese incapace di sostenere e valorizzare i suoi figli migliori, a parte accorgersene quando è troppo tardi e non sono più tra noi.

Caro Dre, è stato un onore conoscerti e condividere assieme a te alcune memorabili avventure…

Ti auguro che almeno ora, tu possa realizzare finalmente i tuoi sogni ovunque ti trovi in questo momento!

One

Night Skinny

Ho avuto il privilegio di trascorrere molto tempo di qualità con Dre!

Non esisteva Spotify e Milano era diversa. Avevo uno studio bello aggressivo al sesto piano. Di un palazzo in piazza Napoli. 

Correva l’anno 2009, e una sera mi suonano al citofono…era Dre; aveva bisogno di un posto dove stoccare per un po’ vestiti, dischi e altre robe…

Scendo subito, pago io il taxi eh eh e iniziamo a trasportare la sua roba in cantina!! Con me c’era anche Op. Rot (rapper napoletano straordinario!!).

Quella sera abbiamo ascoltato le storie di Dre Love proprio come due ragazzi attorno al fuoco!!

Indossava un coach jacket del tour mondiale di D’Angelo per l’album “Voodoo“, poiché un suo cugino aveva fatto parte dello staff!

Ho osservato Dre per giorni a lavoro sull’MPC…campionando dischi incredibili e fumando canne a ripetizione. 

Abbiamo registrato ore e ore di musica; era un fottuto perfezionista e poteva riregistrare una strofa all’infinito dicendo semplicemente: “MAN TAKE IT BACK!!”.

Rest in peace leggenda, e grazie di tutto. 

Skinny

DJ Double S

Quando ho conosciuto Dre io ero un ragazzino, giravo con Neffa e i Messaggeri Della Dopa.

Ricordo che era un super preso bene, sempre sorridente!

C’era una bella energia quando si performava insieme. Ora la sua energia è ancora presente e attiva ma in un’altra dimensione, per chi crede in queste cose.

Stritti

Ciao Amico mio, è stato un onore conoscerti. I tuoi sorrisi, i tuoi consigli, le risate fatte insieme le ho sempre portate con me ed hanno un enorme peso nel mio bagaglio.

Il mio rammarico è non averti incontrato negli ultimi tempi per non averti potuto dire quanto eri speciale, e darti un abbraccio come quello che ci siamo dati l’ultima volta che ci siamo visti.

L’Hip Hop mi ha fatto conoscere persone meravigliose; tu eri una di quelle più speciali che ha dato lustro e spessore alla nostra Cultura e al significato della parola Amicizia. 

Grazie per tutto quello che ci hai donato, Ti Voglio Bene.

Rastea

Ho conosciuto Dre più di venti anni fa grazie a Esa. Dopo una serata a Firenze ci presentammo a casa sua nella notte; la quantità di vinili, l’MPC acceso, spliff acceso, sorriso contagioso e un’energia unica…chiaramente non si è dormito…

Una persona che lasciava tanto di sé alle persone che gli stavano vicine o con cui collaborava, e credo sia proprio questa la sua caratteristiche principale.

Dre era ed è un maestro di stile, così tanto che gli si perdonava tutto, nella buona e nella cattiva sorte eh eh… 

La musica è stata il suo biglietto da visita per noi in Italia, ma in realtà era un creativo a 360 gradi, un MAESTRO DI STILE unico, dalla moda al design passando per il Funk, (in triennale a Milano si possono trovare i suoi vasi DCR8 fatti a mano fino a prima della sua scomparsa). 

L’arte a mano di Dre Love nata nel laboratorio fiorentino DCR8

Nel suo periodo milanese era fisso nella Funkroom con Esa e me, e tutti quelli che passavano di lì. 

Eravamo come dei discepoli del Funk e dello stile, storie incredibili di una New York non più così lontana grazie a lui, dell’Hip Hop puro e originale, della cultura, del rispetto, dell’amore per le cose che ti appassionano senza compromessi.

“Se ti piace quello che stai facendo devi cercare di spaccare sopra ogni cosa ”… Dre è con me ogni giorno , è stato ed è ancora FAMIGLIA e se lo conoscevi sapevi che per la famiglia Dre dava tutto se stesso. 

ROCK ON brother!  MASTER OF STYLE 4ever!

Speaker Cenzou

Come ogni ragazzino della mia generazione in fissa per L’Hip Hop, Dre Love era un mito.

Quando poi mi è capitato di incontrarlo e parlarci di persona, l’unicità della sua anima e della sua vibe, mi ha fatto conoscere il suo alter ego “Andrea Amore” come lo chiamavano a Firenze; infatti di amore, consigli e condivisione di knowledge è sempre stato generoso e disponibile, e mi ha incoraggiato più volte nel percorso che avrei seguito più avanti, e non mancava mai di propsarmi e continuare ad incoraggiarmi come un mentore e un fratello maggiore.

Kaos One, Speaker Cenzou, Dre Love a Napoli

Proprio di recente ci beccammo a Napoli a pranzo, e ci eravamo ripromessi di fare qualcosa insieme.

Purtroppo non lo sappiamo mai quanto tempo abbiamo da condividere con le energie che ci sono affini; spero come tutte le persone nella cui vita lui ha lasciato un segno, che avremo un altro posto dove poterci incontrare di nuovo.

Sono grato per averti conosciuto, Rock on!

Master Freez

Penso di essere uno dei primi ad aver conosciuto Andre, forse nel 1991, perché lui approdò in Italia tramite una specie di gemellaggio che i club della riviera fecero con Londra.

Lui praticamente arrivò con questo gruppo di artisti londinesi che racchiudeva DJ, modelle, writer, nomi anche importanti come Goldie, e Dre venne appositamente come artista/artigiano in quanto ai tempi realizzava gioielli, collane in plastilina.

Quando finì questo tour lui non rientrò a Londra, ma rimase in Italia perché aveva trovato l’Amore a Riccione ah ah.

Primi anni ’90, Rimini, SIB (Fiera delle discoteche). Un giovanissimo Dre Love con amica, Freez e Mohammed

Da lì ci siamo conosciuti, abbiamo fatto un po’ di cose assieme; tra l’altro abbiamo registrato anche dei pezzi che sto cercando di recuperare. E’ nata così in quegli anni un’amicizia importante, che anche se poi lui successivamente si trasferì a Firenze perché si sposò in Toscana, rimanemmo sempre in contatto, anche perché ogni settimana io lavoravo allo Yab.

Sicuramente quello che lui ha portato all’inizio degli anni ’90 era una testimonianza artisticamente al 100% in stile New York: lui aveva quella cultura che in un periodo senza l’esistenza di internet, senza niente, ti arricchiva a livello artistico.

Poi certamente la sua bravura, ha fatto scuola in Italia: per il suo modo di scrivere, per il suo modo di rappare, per la sua voce, per tutto…

Back in the days. Master Freez al matrimonio di Dre Love tanti anni fa…

E’ stato una goccia di freschezza portata qui in Italia, dove tutti che l’han incontrato ne han potuto goderne appieno e trarne vantaggio.

Per il resto…cosa manca di Dre? Quando se ne va un amico manca tutto, manca la presenza, manca la bontà… anche se non ci sentivamo frequentemente manca quel riferimento importante, magari anche solo per chiamarci ogni tanto e fare due semplici chiacchiere…

DJ Myke

Era una serata estiva e molto calda a Milano, un amico mi invitò a cena dicendomi che c’era anche un’altra persona che comunque mi conosceva ed io conoscevo lui, così più per curiosità che altro, accettai. 

Quando arrivai, con mia grande sorpresa la persona era appunto Andre; ci facemmo i complimenti a vicenda per le nostre cose musicali, ed io iniziai a snocciolargli una serie di sue parti che mi erano molto piaciute nei suoi lavori e ne rimase molto sorpreso.

Iniziammo a parlare di musica per tutta la cena, isolandoci quasi dagli altri. Alla fine lui mi disse “perché non facciamo una roba insieme“; a me mi si illuminarono gli occhi e le sinapsi.

Gli dissi che io ero un tipo un po’ particolare, e se mi avesse detto di collaborare era come firmare un patto col diavolo. Lo riempìì di strumentali, e gli dissi che stavo appunto lavorando al mio album (Hocus Pocus): lui mi disse che avrebbe ascoltato le basi e mi avrebbe fatto sapere su quale avrebbe scritto.

Una settimana dopo ci sentimmo, ed io gli chiesi se i beat gli erano piaciuti…lui mi disse “Myke no Joke” , io rimasi un poì così… poi Dre disse “No Joke è il pezzo, il beat è una bomba, io ho scritto e registrato“.

Lo sentìì veramente “luminoso”, era molto preso bene.

Quando ascoltammo insieme la traccia finita rimanemmo in silenzio, non avevamo nulla da dire perché era quello che volevamo.

Era una delle poche volte che incontravo una persona che faceva musica per fare musica. Chi vuole intendere intenda…

La sua scomparsa ha creato un vuoto incolmabile, era un artista “versatile”, cosa molto molto rara nell’ambito della scena Hip Hop ma anche di tutta la scena musicale italiana.

C’eravamo sentiti più di un anno fa per fare un altro pezzo insieme, ma purtroppo non abbiamo fatto in tempo. Ciao Dre la tua musica rimarrà, non ti dimenticherò. 

FFiume

Ho conosciuto Andre oltre vent’anni fa, quando entrambi eravamo addetti ai lavori per fashion brands: il Dre era e rimane larger than life.

Un artista poliedrico, trend-setter, icona di stile uncut raw. Dalla sensibilità musicale alla conoscenza di moda, costume e culture underground, Andre è stato la quintessenza dell’ubiquità Hip Hop più autentica.

Testardo, brutalmente onesto, solare, imprevedibile, con un amore infinito per la sua family, quella che si è costruita negli anni con un sorriso aperto ed uno sguardo sincero.

Un guerriero della luce, attaccato alla vita. Lo ricordo così, e sempre “Rock on, brother!!!”

Dre Love & The Band – @ Cosimo Frezzolini Gallery – © Andrea Ruffi

Vaitea

Conosco Dre probabilmente dal millennio scorso. Non ricordo esattamente come o quando ci siamo incontrati, ma nel corso degli anni si è sviluppata una bella amicizia.

Abbiamo condiviso svariati spaccati di vita e consoles. Ricordo ad esempio che nel 2009 misi insieme 4 deejay per un evento mensile: io, Dre, Mylious (il batterista di Pink, poi Jovanotti, ora Giorgia) e Fab3r (ora Jollymare). La serata si chiamava True School e si svolgeva a Milano, al San Vittore, il locale di fronte al carcere, sopra (il fu) Blockbuster.

Eravamo un team affiatato, ci divertivamo, legati dall’amore per la buona Musica, e si sentiva. Quel ciclo di serate fu epico.

Poi Dre si trasferì a Firenze, ma siamo sempre rimasti in contatto. Telefonate fiume di aggiornamento in cui abbiamo riso, gioito, ci siamo indignati, ascoltati, abbiamo mangiato, fumato, condiviso..

Real talk, direbbero a New York. Direbbero anche “that he was part of my chosen family“…era un piacere ascoltarlo suonare, ma anche al mic. 

Di recente, era passato varie volte dal mio programma su Linea; sono grata perché questo mi ha permesso di vederlo e sentirlo più spesso negli ultimi tempi.

Non dava mai niente per scontato. Persona educata e umile, amico fidato, mi manca molto.

Anima delicata, è andato da altra parte. Ma io continuo a sentire il Funk.

Ice One

Il mio rapporto con Dre Love, era di vecchia data.

E’ stato il primo saggio che ho incontrato.

Ci siamo conosciuti ai tempi dei Radical Stuff o poco prima. Ci siamo detti mille volte che avremmo dovuto fare qualcosa insieme; alla fine ci eravamo detti di farlo da ottantenni.

Word

Che fosse in una jam, in un club, in un centro sociale occupato o ad uno show con live band, Dre ti riconosceva anche mentre si esibiva e allargava il suo sorriso.

Per me ha incarnato la gioia di vivere e diffondere la cultura Hip Hop

DJ Aliboo

Che dire, un Incontro Importante.

Io e Lui avevamo un feeling musicale nella OLD SKOOL e la Golden Age dei primi ’90 che ci legava.

Dre in fondo in Italia ha sviluppato la Sua Sapienza in Musica sia come Rapper che come DeeJay, gli prestavo io i dischi per i suoi primi passi alla consolle…

Un talento puro, un genio in qualsiasi cosa che faceva e dove metteva a disposizione la sua Arte.

Cercava Sempre il Top…R.I.P DRE LOVE

Locandina storica di Come Large again, jam ad Arezzo nei ’90
DJ Aliboo & Dre Love – back in the days
L’arte artigiana di Dre Love

Soul Boy

Dre Love blessing, never forgotten.

Drop this song for Dre, swing your head, stamp your feet, hands up that love sign, shout “keep that fire burning”.

Mimmy (Autentica Records)

Ci ho pensato molto su cosa scrivere su Dre, avrei così tanto, che non so ancora da dove iniziare.

Dopo più di un mese da quando ci ha lasciati ho avuto il cuore di rivedere la sua ultima intervista che ha fatto con noi a Radio Autentica, a fine ottobre 2024.

Abbiamo parlato di tutto, NY, le sue radici, la musica gospel, la gente, l’Italia, la scena Hip Hop anni ’90; come sapete davanti a un mic Andre era unstoppable!

Il più grande regalo che mi ha fatto è stato condividere tutto questo con noi, quindi ve lo ricondivido con grande piacere.

One love, come diceva sempre!

Casino Royale

Dal web:

Poco fa ha fatto il grande salto un “grande”, un’anima che ha fatto tanto tanto umanamente ed in termini di suono e attitudine per la scena italiana.

Casino Royale non è mai stato un progetto Hip Hop ma ha avuto il privilegio di avere a che fare con tantissime figure che hanno fatto la storia in questo paese di quella cultura. Dre Love era una di quelle e resterà sempre nel nostro Olimpo di semidei che abbiamo avuto l’onore di incontrare.

Ogni volta che ci incrociavamo erano abbracci sinceri, pieni di stima reciproca e con la solita promessa che un giorno avremo giocato insieme a quel gioco che diventa missione per chi si sente la responsabilità ed il piacere di fare le cose in un certo modo.

ROCK ON !!! Questo era il suo saluto.

“Il cielo è il limite” vola leggero Dre Love. 

“Ci vediamo di là “.

Ganji Killah

Per Dre

Ho un ricordo ben preciso del periodo in cui abitavamo a Rifredi a poca distanza.

A così poca distanza che ci incontravamo al supermercato ed era tutto un “Yooooo” e un “Rock On” continuo: così tanto che penso che qualcuno si aspettasse che iniziassimo a rappare da un momento all’altro.

Era lo stesso periodo in cui con Biga stavamo finendo “Narco P” e volevamo assolutamente un pezzo con Dre nel disco: ricordo ancora il momento in cui gli proposi e gli feci sentire la canzone.

Era una canzone d’amore dedicata alla compagna con cui convivevo e Dre, dopo averla sentita, voleva assolutamente scrivere una strofa in cui mi dissuadeva dal fidarmi di quella donna.

Forse perché aveva intuito che qualcosa non andasse in quel mio rapporto tossico (e aveva intuito molto bene); forse perché per certe cose mi leggeva come un libro aperto e aveva letto meglio di me quello che mi stava succedendo.

Alla fine scrisse un ritornello stupendo e una strofa non così disfattista: ma che mi riportava alla realtà del fatto che l’amore a volte non ti fa vedere la vera realtà delle cose.

È stato e resterà per sempre un Maestro di vita.

Marco Dragoni (Sanantonio42)

La cosa assurda è che Dre me l’ha fatto conoscere un amico che purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa.

È inevitabile che parli di Andrea Mi per raccontare Dre Love.

Andrea ho iniziato a incontrarlo negli anni ’90, non lo conoscevo ancora, ma me lo trovavo in ogni situazione in cui c’era il Rap o gente a dipingere. Sotto il palco mentre suonavano gli Isola Posse o i Public Enemy, ma anche intorno al cerchio dei bboys in qualche circolino della provincia.

Andrea Mi, Dre Love, Reda Zine in una delle tante serate al Cantiere SanBernardo (Pisa)

Alla fine è stata la stessa passione, che ti fa cercare i tuoi simili in ogni posto in cui stai andando.

Con Andrea è stato così, un incontro fortuito alla stazione, mentre si andava a una jam. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo pensato che era l’ora di parlarci.

Una volta che la connessione è stata avviata, abbiamo iniziato a collaborare, prima a Controradio, poi nei DJ set e in altre iniziative in cui la cultura Hip Hop e Street fosse centrale.

Un giorno si è presentato con Dre e io ero bloccato, perché totalmente fan dei Radical Stuff e dei Messaggeri della Dopa. Ma Dre ci ha messo poco a rompere il ghiaccio, quando mi aveva visto intimidito.

E’ stato automatico coinvolgerlo nelle iniziative di noi Pisani.

La prima volta ufficiale credo sia stato il party Stones Throw nel 2007, Dre ha aperto il concerto, ma era già andato in giro con i Maniaci dei dischi, che è un invenzione di Fonx, mio compagno di scorribande da oltre 30 anni.

Siamo stati i primi a credere nella svolta “soulbrother” di Dre e abbiamo organizzato sulla fiducia il primo concerto a Pisa di “Dre Love and the band“.

Dico sulla fiducia perché non c’era ancora niente di registrato, nemmeno in rete e ci aveva mandato un messaggio vocale mentre facevano le prove.

Il concerto è stato epico e non te lo dimentichi più.

Dre Love & The Band, live a Pisa anno 2015 – locandina

Al Lumière nel febbraio 2015, organizzato da noi di Sanantonio42 con un budget risicato. Ne è venuta fuori una roba epica con il posto pieno e una performance da paura.

Dre quella sera ha infuocato il palco.

Per un periodo abbiamo spinto il suo progetto anche quando non eravamo noi gli organizzatori. Mi viene in mente il primo concerto da Francesco al Lago Verde, ma anche l’anno scorso alla seconda edizione del Bao Market a Viareggio.

Una volta mi ha detto alla sua maniera “voi siete bravi a organizzare, hey man sai cosa fa Dre Love, fai te quello che devi, io ci sono“.

In effetti è come diceva lui, più semplice di quanto uno pensi. I suoi occhi non hanno mai mentito, ha sparso amore intorno a sè.

Quindi grazie fratello perché questa cosa non è scontata per nulla.

Skoolbwoy HI-FI (Duccio & Pupa-Tee)

Dre è stato un pezzo di storia cruciale per Firenze e non solo.

È uno di quei personaggi che ha cresciuto la nostra generazione nei locali della città e da cui tutti abbiamo cercato di rubare un po’ di knowledge musicale.

Per quanto ci riguarda nello specifico, è stato il primo esempio locale di come mischiare l’Hip Hop col Jazz, Soul e Funk riuscendo a mantenere un groove sempre omogeneo.

Oltre a questo era una persona che faceva sempre piacere incontrare, con un gran sorriso, un catalizzatore di energie con una grande vitalità, mantenuta fino all’ultimo, nonostante le condizioni di salute.

Pezzone

Dre è stato direttamente e indirettamente responsabile della mia crescita come persona e come musicista.

Ricordo sessioni di freestyle a casa sua quando ero poco più che adolescente, la sua ospitalità, i consigli e come parlava di quanto Miles Davis (sia per la musica che per il percorso di vita) fosse per lui un modello. Poco dopo iniziai ad approfondire su Miles.

Le sue parole e quelle di Phase2 sono state quelle che riecheggiavano nel percorso di smettere di fumare le sigarette.

È il primo artista che di persona mi ha fatto capire che nella musica meno vuol dire più, quello che trasmetti viene prima dei tecnicismi e questo è significativo della spontaneità che ricorderò sempre pensando a Dre Love.

Callaman

Dre per me è stato ispirazione già agli albori della doppia HH in Italia.

Testimonianza e Rappresentanza d’oltreoceano, personaggio che non si è mai tirato indietro se c’era da spargere nonché insegnare la cultura.

Ciò che lo ha sempre contraddistinto è stata la vibra che sprigionava dal palco, in consolle così come fuori dal contesto show.

Mi sento onorato nell’aver condiviso diversi momenti di grande energia insieme, dai quali anch’io ho imparato molto.

Mancherà sicuramente a tutta la scena per la persona che è stata e per tutto ciò che ha contribuito a dare alla cultura.

Mi sarebbe piaciuto condividere più ricordi, ma pur confrontandomi con amicizie in comune, gli stessi ricordi sono un po’ offuscati dal tempo. Possa riposare in pace.

1Luv.

Jeff Raniero (Cantiere SanBernardo)

Eri e sarai sempre il nostro Soulman del cuore.

Ho conosciuto Dre circa poco più di 20 anni fa, a presentarcelo Andrea Mi, altro nostro grande fratello e movimentatore della scena musicale e culturale fiorentina. Ce lo portò al Cantiere SanBernardo durante una delle tantissime serate che organizzavamo.

Jeff Raniero, Andrea Mi, Dre Love al Cantiere SanBernardo (Pisa)

Da lì, fatta da parte l’ammirazione che provavamo ad aver contatto con un membro di Radical Stuff è nata una grandissima amicizia, fatta di rispetto, risate e grandi collaborazioni insieme, da innumerevoli live e DJ set suoi per passare alla super collaborazione con Reda Zine e Andrea partecipando come parte attiva al BHMF a Firenze e molto altro ancora.

L’ ultima sua visita da noi è stata a fine Maggio, e dopo pochi giorni la maledettissima notizia ci ha colpito come un meteorite.

2 Maggio 2025: l’ultimo DJ Set di Dre Love a Pisa

Se dovessi raccontare aneddoti e risate fatte con Dre, uno dei ricordi più belli che ho di lui, fu quando eravamo a Viterbo in un locale (a memoria il locale si chiamava So What).

La mattina dopo una sveglia amara; a me e Fonx dei Maniaci dei dischi avevano rubato due borse piene di vinili ed era Pasqua….malgrado questo, rientrammo verso Firenze e poi Pisa con un pranzo pasquale fatto all’Autogrill che tutt’ora ricordo con molto piacere.

Rock on amico mio, ci manchi e ci mancherai per sempre.

Grazie di tutto, grazie per il tuo contributo all’Hip Hop e per la tua grande amicizia.

Ci vediamo di là!

BHMF The Recovery Plan

Dal web:

Con gratitudine e tristezza, salutiamo il co-fondatore di Black History Month Florence, Andre Thomas Halyard (alias Dre Love), che ha lasciato questo mondo per il prossimo ieri, 19 maggio, presso l’Ospedale Careggi di Firenze.

Nativo del Queens, a New York, ha fatto di Firenze la sua casa per oltre trent’anni; intrecciando arte, musica, moda e amicizia in un vibrante arazzo che ancora pulsa nella nostra comunità, Dre è stato un vero artista, DJ, musicista, artigiano e un ponte tra le persone. È stato e rimarrà un punto di riferimento che ispira lo scambio intergenerazionale attraverso un profondo amore per la musica.

La sua arte, la sua energia, la sua voce contagiosa e il suo sorriso porteranno avanti il nostro lavoro nel tempo a venire. Ha plasmato la scena Hip Hop italiana fin dai suoi esordi negli anni ‘90 con innumerevoli collaborazioni, registrazioni e con una moltitudine di DJ set che hanno risvegliato e approfondito le orecchie di tutti coloro che erano lì. Siamo grati per il seme che hai piantato nel nostro lavoro. Quel seme continuerà a essere coltivato.

Rimarrai con noi, Dre Love.

Il suo impatto sul paesaggio culturale fiorentino non può essere sottovalutato. Era un caro amico per molti e vorremmo fare un primo tentativo di condividere la sua voce e la sua energia con voi.

Afrodipendenza non esisterebbe senza la sua scintilla.
Come diceva lui:

“If you’re loving what you do
and your doing what you love
Listen up y’all
Don’t Stop!
If they laughing at you
tryin to show a little love
In a world full of hate
Don’t Stop!
If you got a message and
Your shit is sincere
Coming straight from the heart
Don’t Stop!”

Dre Love, “Don’t Stop”, 2011, “Get a Dictionary”

Ascolta: Afrodipendenza Ep. 10 Don’t Stop in omaggio a Dre Love

Jaka

Dal web:

La notizia mi arriva come un pugno allo stomaco, mi toglie il fiato. Andre Halyard, del Queens, New York, in arte Dre Love, per tutti semplicemente Dre, ci ha lasciati all’improvviso.

Per chi come me ci è cresciuto, sa di cosa sto parlando. Dre è stato un autentico pioniere dell’Hip Hop in Italia, militando in veste di Rapper in formazioni storiche come i Radical Stuff, e duettando nel corso della sua carriera con artisti come Neffa e Almamegretta, giusto per citarne alcuni.

Si era trasferito a Firenze, che  diciamo, non è mai stata considerata di rilievo nella storiografia nazionale dell’Hip Hop, eppure è stata la città dove hanno vissuto autentici pionieri di questa cultura e del Raggamuffin, artisti riconosciuti internazionalmente, come Donald D, Toxic, Zero T, Ice Mc, e appunto Dre Love.  I miei Maestri, quelli dello stile originale.

Con Dre abbiamo iniziato a frequentarci negli anni ’90, quando per la prima volta in Italia iniziavamo ad esprimerci con il Rap nella nostra lingua usando i beat afro-americani ed afro-caraibici mescolati al nostro patrimonio culturale e alla nostra attitudine.

Con alcuni amici e la cooperativa sociale Cat, realizzammo un documentario che si chiamava H2F per fare conoscere questa cultura in Italia, in tempi ancora in cui il Rap non dominava le classifiche ed era una cosa molto underground.

Sapevamo che questa era la musica dei nostri tempi, e il microfono per sparare le rime la nuova rivoluzione, e in questa occasione Dre Love fu uno degli intervistati che in pochi minuti fu in grado di raccontarci che grande forza inclusiva fosse l’Hip Hop sia a livello musicale che culturale, un genere in grado di inglobarne qualsiasi altro, che fosse Reggae, Rock o l’Elettronica.

Dre era cresciuto nella capitale dell’Hip Hop, New York, e ne incarnava tutte e 4 le discipline: era un MC fantastico dal Flow molleggiato e rilassato che lo ha portato a collaborare con tantissimi artisti di livello, era un artista dal tratto personalissimo ed in grado produrre meravigliose collane in fimo colorato, con le sue mani dava vita a creazioni meravigliose che ricordavano l’arte africana e quella fenicia, era un DJ dalla cultura musicale gigantesca, una vera enciclopedia della Black music dal Funk al Jazz, ed ogni suo DJ set una lezione di vita, ed era anche un ballerino fantastico; ricordo una sera quando nei primi anni ’90 andammo a fare una Jam di freestyle in un locale di Pisa, con lui ed Ice Mc, in cui c’erano solo i Marines afro-americani della vicina base Nato di Camp Derby a Livorno.

A un certo punto lui ed Ice si misero a danzare e io rimasi strabiliato, conosceva tutti gli stili e si muoveva come una pantera, e di stile Dre ne aveva a pacchi, qualsiasi cosa facesse. 

Per me Dre era un fratello in musica e condividevamo questa grande passione anche con un altro caro amico e DJ che ci ha lasciati troppo presto, Andrea Mi, e in quell’appartamento di Firenze dietro Piazza santa Maria Novella dove entrambi vivevano facevamo l’alba, a programmare beat, ascoltare Soul Music, ridere di tutto e di noi stessi, fumare ganjah e rappare sul Funk.

Chi non ha mai ascoltato un suo DJ set o visto un suo live con la sua straordinaria band in uno dei mille locali di Firenze non sa cosa si è perso davvero; perché quella musica lì, che potremmo generalmente indicare come Soul Music, tutti ne parlano ma pochi la conoscono davvero o sanno interpretarla come si deve, con l’anima appunto. 

Dre quando ti vedeva era sempre in grado di regalarti un sorriso, un abbraccio e un “Rock on” che risuonava come il suo grido di battaglia e la sua benedizione.

C’era una grande stima e amicizia tra noi che venne a consolidarsi anche in una traccia in studio nel mio album “Invincible Soul” prodotta da Princevibe e suonata dalla Fire Band, in collaborazione con Crissing e con un altro fratello, Maestro e pioniere dell’Hip Hop mondiale, che arriva dal Bronx, ma che tuttora vive a Firenze, Donald D. Decidemmo di fare una party song e la chiamammo, parafrasando Bob Marley, “Funky Reggae party”.

Ogni volta che ci sentivamo, dicevamo sempre “dobbiamo fare un video di questo pezzo! Organizziamo una festa e spacchiamo tutto!” , ma non era facile perché subito dopo io tornai a vivere in Sicilia, Crissing a Milano, Donald D sta spesso in tour nel mondo, e Dre a Firenze.

Dre amava Firenze, molto, ma allo stesso tempo un po’ gli stava stretta, perché sapeva bene che non era un luogo dove il suo talento avrebbe mai potuto ottenere il giusto riconoscimento, anche se in città tutti gli volevano bene, e come si faceva a non volergliene. Ma chissà cos’è che ci lega a un posto. 

Come ha scritto ieri mia figlia Viola, “oggi Firenze ha un raggio di sole in meno”, ed aggiungerei che anche se non capisci le parole o perché, puoi però ancora sentire il Funk. 
Fai buon viaggio Brò, terremo alta la tua memoria in questa vita in attesa di incontrarci nella prossima,  in un’altra forma, ma a dirci ancora “Rock on!” e a farci forza a vicenda.

Donald D

First, let me say it’s been very hard for me to write about my beloved brother Dre Love after his passing.

Dre, and I are both from New York, but we never crossed paths within the Hip Hop culture in the city. We met when I moved to Firenze at a place called the Link in Bologna. He said he also lived in Firenze, and he invited me to his DJ set, and then to one of his shows with his band.

I was like Dre is very talented with his singing, and rhyming. We would talk about Hip Hop, and music for hours on the phone. We always talked about doing an album together, and now I’m sad that it can’t never happen.

One day I told Dre “your musical art is bigger than just being heard in Italy, and it needs to be heard in other countries in Europe“. We did get a chance to do a song together when we were featured on Jaka song “Funky Reggae Party“.

Dre Love had the soul of James Brown, and Sly Stone, and the rhyme vibe of Mos Def, and when he performed with the band it was a beautiful set of music.

I last saw Dre when he invited my wife, and I to his DJ set at a place called Fermino in the city of Firenze in September 2024, and then I left for the USA not knowing that would be our last time enjoying music together.

When I heard he was in the hospital I called his phone, and his girlfriend answered, and she said he passed away. It broke my heart, and I just cried.

Everyday I miss our talks from this humble, loyal, talented friend known to all as Dre Love, and 2 of my favorite songs I continue to listen to or watch the videos are “Family” & “Truly Beautiful“.

Thank you my brother for sharing your art, your musical journey with those that love you, we all miss you dearly.

John 5:28, 29 – Revelation 21:4

28 Do not be amazed at this, for a time is coming when all who are in their graves will hear his voice 29 and come outthose who have done what is good will rise to live, and those who have done what is evil will rise to be condemned.

He will wipe every tear from their eyes. There will be no more death or mourning or crying or pain, for the old order of things has passed away.”