A Berlino c’è un aeroporto. Si chiama Tempelhof ed è stato costruito negli anni ’20 a Schöneberg, zona sud della città. Dal 2008 non vi transitano più aerei, bensì fiere ed eventi che raccolgono oceani di persone. Uno tra questi è DMY.
Il festival del design di Berlino raccoglie, da dieci anni, 700 tra studenti, designers e artigiani per mostrare al pubblico prodotti, prototipi e materiali innovativi. Gli hangar dell’aeroporto si riempiono di idee. I visitatori passeggiano tra un gate e l’altro, in un’esplosione di esperimenti e invenzioni. Fuori, sul cemento delle piste, decollano affari e amicizie estemporanee.
Il vincitore di quest’anno è stato un ragazzo olandese, Jòlan Van Der Wiel. Partendo dall’idea che “tutto è necessariamente influenzato dalla forza di gravità”, ha manipolato questo fenomeno naturale sfruttandone la causa principale: il magnetismo. Gravity Stool è una collezione di sgabelli in resina. Il processo di creazione è abbastanza magico. Il risultato estetico, a mio avviso, un po’ meno. Dopo aver introdotto una dose di polvere di ferro in una resina liquida, Jòlan ha avvicinato tre magneti al composto, facendo effettivamente sorgere le gambe dallo sgabello in solidificazione.
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