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Quella pazza anatomia vintage



Stanchi della solita anatomia, sempre più perfezionata e rigorosa? Allora viaggiate assieme a noi nella più fallibile delle teorie, tra i lettini più farraginosi e decadenti dell’epoca, nelle menti di scienziati per nulla illuminate, e distanti anni luce dalla verità.

La rivista online Popular Science combina e raggruppa sette tavole/modelli vintage del corpo umano che abbracciano l’arco temporale, mutevolissimo, compres(s)o tra il 1500 e il 1700. Notevoli gli errori, le sviste, le approssimazioni.

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Eppure, quelle mappe corporee decadenti hanno l’eleganza e il fascino di un errore/orrore underground, artigianale, quasi artistico. La medicina al tempo del Medioevo, o fuori tempo massimo, non è certo così all’avanguardia: sanguisughe, amputazioni, la fatidica teoria umorale partorita da Ippocrate di Coo, guida ipergalattica ed eziologica dell’insorgenza delle malattie. Insomma, la scienza è scienza a metà, eppure, per la prima volta, tenta di offrire una visione quantitativa e raziocinante alla superstizione, dalla fisica alla salute vera e propria.

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Quelle che seguono sono le illustrazioni anatomiche strampalate che i dottori medievali e dell’età moderna hanno compilato per noi, tramandando la conoscenza, facendo lo scalpo a chi di dovere e perlustrando ogni pezzo di carne umana e animale.

Le paresi facciali, le posizioni religiose, i ritratti mistici guidano l’astante in un territorio inascoltato e polveroso. Forse è dallo sbaglio che si sfilaccia la verità del tempo odierno. Forse è lo sbaglio che ci illumina.

Lo dimostra Hans von Gersdorff, uno dei più noti chirurghi tedeschi che, nel 1528, fu il mastino delle amputazioni di membra e della ricucitura di ferite. La National Library of Medicine ospita il suo quadro corporeo.

Segue Il Miracolo della Vita di Adriaan van de Spiegel e Giulio Cesare Casseri, 1626.

Casseri proveniva da una povera famiglia italiana e ha fatto gavetta prima di diventare professore di chirurgia e anatomista. Van de Spiegel invece è nato a Bruxelles e ha studiato sotto le influenza e i suggerimenti di Casseri.

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Il lavoro più spirituale e religioso: Have Mercy On My Bones. Pietà per le mie ossa. Di William Cheselden. Pubblicato per la prima volta nel 1733. Le illustrazioni di Cheselden trattano ossatura di animali e persone ritratte e fissate in diversi scenari.

La serie completa QUI