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Due chiacchiere con Stabber



Stabber, ovvero StabbyoBoy. Un terzo del progetto Artificial Kid (insieme a Danno e Dj Craim), cuore pulsante della LuckyBeard Rec, etichetta fondata da Francesco Barbaglia (aka Phra, aka Crookers), e beatmaker tra i più personali e innovativi -nonsolo- in Italia.
Da sempre ci ha abituato a un sound originale, precorrendo i generi in modo audace, senza dover per forza seguire la scia di qualcuno.

Dall’incontro tra Stabber e Dj Harsh, esce oggi per Tanta Roba Label Tanta Roba – The First Year (Stabber Version) – EP, un album che raccoglie Salmo, Mad Man, Gemitaiz e Ensi, riproponendoli in una veste tutta nuova, cucita appositamente dai synth e dalle idee del producer.

Ho approfittato di questa occasione per fargli qualche domanda, e conoscere un po’ meglio la sua opinione sulla musica, sul mercato discografico, e sul ruolo dei beatmaker. Lasciamo parlare la musica…

Mc, audio engineer, label manager, dj e producer, la tua poliedricità dimostra come tu sia un musicista a 360°. Come ti rapporti alla musica e al mercato discografico?

Per anni mi sono interessato alla musica in modo totalmente scorrelato dalle logiche di mercato e, ad essere sinceri, ancora ragiono così. Come hai fatto notare ho ricoperto e tuttora ricopro molteplici aspetti del processo di “creazione” e di “fruizione” della mia musica, il motivo è legato al fatto che in tanti anni ho, da autodidatta quale sono, trovato una mia direzione e credo di poter dire di aver finalmente dato una “impronta sonora” alle mie produzioni ed è proprio questo che, in piccolo, attrae musicisti, produttori e discografici verso la mia musica. Avere carattere paga sempre.

Con Artificial Kid sei stato un precursore della musica trap quando ancora non si chiamava così, e i primi esperimenti di contaminazione tra hip hop ed elettronica si potevano contare sulle dita di una mano. Qual è la direzione della tua musica oggi?

Artificial Kid è stato un progetto fondamentale per il mio percorso perché mi ha permesso di alzare la mano e dire “io faccio questo” in un momento ed all’interno di un genere che ha insita nel proprio DNA l’inerzia a tutto ciò che è diverso e nuovo. Quello che so è che aver fatto Artificial Kid con quelle sonorità che hanno anticipato anche generi nati dopo in ambiti diverso dall’Hip Hop ha fatto sì che fiorissero anche in Italia persone che hanno cominciato a sentirsi più libere di fare ciò che li rispecchiava di più senza doversi per forza adattare a degli stilemi imposti non si è ben capito da chi. Ad oggi ho la fortuna di essere riconosciuto in tutto il mondo come un produttore capace di dare un’impronta alla propria musica e di aver anticipato anche generi che oggi vanno per la maggiore. Io penso che ci sia sempre spazio per le nuove idee e ragiono esattamente così con la mia musica: fare ciò che fanno tutti come tutti lo fanno serve solo ad aumentare la confusione e ad appiattire il livello della qualità di ciò che si ascolta.

L’hip hop oggigiorno sembra diviso tra i nostalgici della golden era e la nuova scuola che strizza un occhio al pop e da una pacca sulla spalla alla Corona di Rythm of The Night.  Quale pensi sia la strada giusta?

Credo che la musica si nutra di idee intelligenti e spesso le idee intelligenti non nascono da ciò che si deve fare ma da ciò che si vuole fare. Avere personalità nella vita come nella musica è tutto ed aiuta anche ad andare avanti in momenti in cui sembra tutto fermo e “difficile”.

Secondo te, cosa significa innovazione? 

Innovazione significa: “tutti fanno questo, io faccio il cazzo che mi pare”. Seguendo questa logica si volge lo sguardo verso punti dello spazio in cui nessuno sta ancora guardando.

Quali beatmaker ci consiglieresti di ascoltare?

Il mondo è pieno di produttori di altissimo livello. In Italia abbiamo artisti di fama internazionale che vengono pressoché ignorati nel nostro paese, parlo di artisti come D I G I (Digi G’Alessio), Anubi, Natlek, FuuKu, Aquadrop e via discorrendo. A livello internazionale seguo persone come Arca, Hudson Mohawke, Sinden, Sam Tiba, RL Grime, Salva e molti altri e sono felice di poter dire che con alcuni di loro sto anche collaborando per nuovi progetti.

Arriviamo al progetto con Tanta Roba. Parlaci un po’ di come è nato e della sua realizzazione.

Tutto è nato da un remix che ho fatto per il brano Come Ti Fa Mad di Madman apparso sull’omonimo EP che ho curato anche dal punto di vista del missaggio e il mastering. Avevo già prodotto per Salmo il brano Borderline presente in Midnite grazie al quale avevo ricevuto ottimi feedback da Harsh (label manager di Tanta Roba) che, dopo il remix di Come Ti Fa Mad, mi propone l’idea di fare una release di soli remix alla Stabber-maniera per festeggiare il primo anno di successi della sua label. Io ovviamente ho accettato perché sapevo che avrei potuto sentirmi libero di produrre imponendo il mio suono in toto. Così è stato e ne sono felice.

Lucky Beard Rec e Tanta Roba. Se ci sono, quali sono i punti in comune?

Non so se ci sono punti in comuni perché sono 2 realtà che si focalizzano su 2 direzioni diverse ma sicuramente hanno un legame di base: proporre musica innovativa e di qualità avendo anche il coraggio di proporre cose per un pubblico ancora “acerbo” per poterle apprezzare immediatamente.

Il mainstream e l’underground ormai sembrano andare sempre più nella stessa direzione. Cambio generazionale o voglia di monetizzare con un genere per impatto sociale che sembra il nuovo rock?

Io credo che fosse solo questione di tempo. In tutto il mondo il rap è un genere che domina la classifiche e solo nel nostro paese, anomalo per definizione sotto molteplici punti di vista, ci sono voluti così tanti anni per metterci “in riga”. Monetizzare è necessario se si vuole che ci siano artisti che si dedichino a tempo pieno alla loro musica. In Italia troppe persone per troppo tempo hanno visto la musica come un hobby e questo non ha permesso alla musica di progredire in modo naturale verso un livello più professionale nel senso più genuino del termine.

Con quali MC vorresti collaborare e con quale musicista italiano in generale?

Ad oggi sto collaborando praticamente con tutti quelli che sono i miei MC preferiti della vecchia e della nuova scena rap quindi posso ritenermi più che soddisfatto.

Nuovi progetti in cantiere?

Sto lavorando a molte produzioni per artisti italiani di vario tipo, sto producendo tracce per il mio prossimo EP in uscita su Lucky Beard Rec, ho appena remixato uno dei prossimi singoli di Crookers, ho prodotto una traccia con il produttore statunitense Salva e, se tutto va come deve, dovrei apparire come featuring nel disco in lavorazione di RL Grime.

Hai qualche consiglio da dare a chi vuole avvicinarsi oggi al mondo del beatmaking?

Fate la musica che piace a voi e non quella che piace agli altri, fa bene alla pelle.

GRAZIE! E a presto!