Luc Besson è uno dei registi europei moderni più ambigui che siano mai andati a saltellare a Hollywood. Autore di opere originalissime come Dernier Combat (1982), Nikita (1990), Leon (1994) diede il massimo della sua fantasia visionaria, colorata e composta con Il Quinto Elemento (1997), per poi immergersi in uno strano mondo di pellicole d’animazione e produzioni di altri franchise dal contenuto controverso come Taken e Transporter. Una toccata e fuga tra star di tendenza e collaborazioni storiche in ‘casa’ insomma di un autore pieno di idee, pur non sempre comprese, non sempre riuscite.
Con questa nuova opera, il regista parigino torna a giocare con la fantascienza, proponendo la sempre bellissima Scarlett Johansson nel ruolo, ormai suo di dovere, di una specie di supereroe a mezzo tra Neo di Matrix e Tetsuo in Akira.
Per quanto lo sfruttamento di questa storia dell’usare il 10% del proprio cervello sia una idea che ha decisamente perso il suo fascino, vedere la Johansson (che inizialmente doveva essere la Jolie) prendere a calci un po’ di cattivi il fascino non lo ha perso affatto. Speriamo solo che anche Besson sia carico come nei bei anni ’90.