E dopo aver parlato con gli ideatori del progetto “I Vibranti”, un’intervista alla mano che ha creato e realizzato l’opera fumettistica era assolutamente d’obbligo.
Ovviamente come si confà ad una disegnatrice, Chiara Sgatti più che le parole, ha preferito esprimersi ad immagini.
«Con che genere di fumetti sei cresciuta?»
«Sono cresciuta un pò con ogni genere di fumetto, da Dylan Dog a Topolino, da Hokuto no Ken a Giardino…diciamo che vertevo comunque sul classico, anche perchè era quello che potevi trovare più facilmente dove vivevo io!»
«Hai mai avuto esperienze in cui hai dovuto disegnare fumetti con protagonisti supereroi?»
«In effetti devo dire di no, anche se il tema soprannaturale mi ha sempre affascinato, in un fumetto. Permette di sfruttare appieno le potenzialità del cartaceo e del disegno a mano e può svilupparsi su temi anche molto profondi, intellettualmente».
«Qual’è l’elemento de “I Vibranti” che ti ha colpito e che ti ha poi portato a disegnarlo?»
«Innanzitutto il progetto di fare un fumetto c’è sempre stato, più o meno sin da quando sapevo tenere in mano una matita! Poi ho sentito la trama de “I Vibranti”, i vari personaggi con i rispettivi poteri e l’elemento della paranoia come arma, e mi ha molto intrigata! Devo dire che sono anche onorata che mi abbiano scelta per realizzarne le tavole».
«Come gestisci il fatto di dover disegnare un fumetto che non è frutto della tua inventiva, ma di altri?»
«All’inizio non è facile, perchè non si tratta solo di delineare graficamente qualcosa che non è nella propria testa, ma capirne anche l’atmosfera, il ritmo…ho dovuto comprendere la psicologia dei personaggi come fossero persone reali che mi venivano descritte, per poterle far diventare in un certo senso mie e riproporle (ed è un processo ancora in corso, a dire la verità, faticoso e lungo)».
«Stando a Londra sei impossibilitata nel poter disegnare le ambientazioni fiorentine dal vero. È una cosa che ti complica il lavoro? Come riesci ad ovviare a questo problema?»
«Per adesso ringrazio Stefano e Leonardo che hanno pazientemente fotografato da ogni benedetto angolo i luoghi dove si svolgevano le scene; in ogni caso ho sempre “Google Maps” per capire bene dove si trovano alcuni posti in relazione ad altri o nel caso volessi utilizzare diverse inquadrature».
«Che prospettive hai riguardo a “I Vibranti”?»
«Che dire? Ovviamente spero non sia un progetto che sparirà nel nulla o una meteora nel web, dato che abbiamo messo tutti un grande impegno nel realizzarlo, e nonostante la mia media ignoranza del processo di pubblicazione di un fumetto direi che arrivare al cartaceo sarebbe già una grandissima soddisfazione ed un ottimo trampolino di lancio!»
Stay Gold!