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In disparte, denigrati, presi in giro: non tutti i rapper se la passano bene. Date un’occhiata alla classifica dei 10 rapper più sottovalutati della storia, secondo Rap.about.com.
Si comincia con Immortal Technique. Peruviano, di scena a New York: per molti intenditori è rimasto ancorato agli stessi stilemi e messaggi di giustizia sociale e attivismo politico dal suo debutto, nel 2001 e, come Chuck D prima di lui, per Technique la comunicazione non è mai stata il massimo. Però ascoltate l’ultimo CD, The 3rd World, e noterete che non tutto è da buttare, anzi, parecchio materiale è davvero notevole e scava su ritmi e note inediti.
E che ne dite di Beanie Sigel? Da quando se n’è uscito con la hit del 1999 Adrenaline, assieme ai The Roots, è rimasto sul comodo hip-hop, senza prendersi troppi rischi ma con onore. Le metafore più riuscite le troviamo in The Truth, The Reason, The Becoming, e The Solution. Beans racconta dei suoi guai, e all’attuale, anche se di nicchia, il suo status lo rende uno dei migliori della scena: ad oscurarlo ci pensa Roc-A-Fella.
Sul fronte femminile, tra le artiste sottovalutate, appare anche Jean Grae, che sembra tratteggiata come un personaggio dei fumetti. In realtà, i suoi testi la ritraggono più come supereroina della vita vera dell’hip hop. JG merita di meglio, ha già sei solidi album alle spalle e lavora con Natural Resource.
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