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Giù le mani da Lauryn Hill



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Si conoscono da molto tempo, molto prima di diventare famosi. E hanno parecchie cose in comune: una su tutte, hanno pubblicato quasi contemporaneamente due album fondamentali per la musica hip-hop, Mos Def & Talib Kweli are Black Star e The Miseducation of Lauryn Hill.

Non credo ci sia bisogno di altre presentazioni.

Due artisti, due personalità diverse, due carriere calibrate, stessa visione dell’arte. Ce lo spiega Talib Kweli (dal sito Medium.com) quando si schiera in difesa di Lauryn Hill in seguito alle critiche mosse da Stefan Schumacher attraverso il suo articolo. Nel testo di Schumacher, la cantante è accusata di non aver prodotto niente di rilevante nelle ultime due decadi e di far pagare prezzi troppo alti per i biglietti dei suoi concerti, dove non sempre propone le proprie hit.

Talib Kweli interviene e descrive il proprio concetto di artista, partendo dall’ideale propostogli da Mos Def: l’artista è colui che produce arte per se stesso e non per il pubblico, chi scrive canzoni lo deve fare per soddisfare un proprio bisogno personale. “Se non ti è piaciuto un concerto di Lauryn Hill, torna a casa, ascoltati the Miseducation e la prossima volta che Ms Hill canterà nella tua città non andare a vederla” scrive Kweli. Poi aggiunge “Non hai pagato per sentire live i successi di Ms. Hill, ma per vedere ciò che Ms. Hill vuole comunicare stasera. L’artista non è un iPod”.

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