A partire da oggi, giovedì 16 ottobre 2014, si inaugura con un vernissage a Le Murate la mostra fotografica di Azzurra Becherini : “Il Maggio: La Melodia di Firenze” basata sulla sua esperienza con il Maggio Musicale Fiorentino.
La fotografa pratese dopo il progetto sul post terremoto in Emilia “Postcards from Emilia” e “Social Inside” sulla vita nei centri commerciali, si concentra sui luoghi insoliti del festival più prestigioso di musica classica, lirica e balletti. La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre.
Incontro Azzurra a Le Murate, al caffè letterario, e davanti a due calici di vino rosso inizio a chiederle qualcosa di più della mostra.
Le foto della mostra in che periodo sono state scattate?
Sono state scattate durante la 77a edizione del Festival del Maggio Fiorentino e l’apertura del Nuovo Teatro dell’Opera da aprile a giugno 2014. Un periodo molto intenso per me, ma intellettualmente gratificante.
Mi puoi parlare dell’allestimento della mostra?
L’allestimento tecnico è a cura di Valentina Nazionale. A livello sinottico “Il Maggio: La Melodia di Firenze” è la mia visione dell’ascolto e della melodia del Maggio. Un festival che si diffonde e invade il capoluogo toscano. Un evento musicale che coinvolge un’intera città e i suoi spazi, la sua gente, con massima libertà artistica. Ho cercato di mostrare la visione e l’ascolto insieme di una musica di un’opera cittadina.
Qual è il programma dell’inaugurazione?
Con l’idea appunto di unire visione e ascolto, durante il vernissage uniremo un concerto esibizione del Trio di flauti dolci “Chicas del David”, che ha fatto parte del Maggio e la proiezione di un video realizzato dall’Istituto Luce sempre sulla storia del Maggio.
Su quali aspetti/emozioni ti sei più basata per scattare? Cosa hai voluto mettere in risalto?
Ogni spettacolo è diverso, e su ognuno c’è la mia visione personale, il mio punto di vista, la mia identità come fotografa. Trovarmi in spazi come musei o biblioteche, come gli archivi storici della biblioteca nazionale e altri non adibiti specificatamente a concerti o spettacoli, ma comunque scenario di questi eventi che mi hanno particolarmente emozionata e ispirata. La mia è una visione, forse, che si nutre dell’ispirazione, dell’istinto, dell’ambiente attorno, senza cercare solo la perfezione, ma soprattutto la sincerità e la bellezza, non solo esibita, ma anche meno evidente.
Che rapporto hai con la musica?
La musica accompagna spesso la mia vita, singoli momenti della giornata, dal relax, alla semplice musica della radio in macchina. Non ho una particolare cultura musicale operistica, ma con questa esperienza mi sono avvicinata ad un genere emozionante ed evocativo.
Musica e immagini per te quindi comunicano?
Sì, sicuramente!
Ma Frank Zappa diceva che “Parlare di musica è come ballare di architettura?”. Sei d’accordo? E fotografare la musica?
Zappa sicuramente aveva ragione, la musica parla al cuore, non si può raccontare con le parole o almeno non si può spiegare l’emozione che questa prova. Ma è così anche per la fotografia se ci pensi bene, raccontare una fotografia con le parole è sminuirla. Per me, fotografare la musica è provare tramite la sua visione a farne immagini, e trasmettere le emozioni della melodia.
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Le Murate su web: www.lemuratepac.it