STORIES #2 – Lo Sgargabonzi
Profilo:
Alessandro Gori, detto anche “tema sospeso”, è un costrutto semantico in cui non è rispettata la coesione tra le varie parti della frase. È quindi una rottura della regolarità sintattica, un effetto della mimesi del parlato. Anticamente era noto con l’espressione latina nominativus pendens, mentre oggi si limita ad essere un rappresentante Bofrost, pur dichiarando di rimpiangere quei tempi. Ha scritto Le Avventure di Gunther Brodolini e Bolbo (FuoriOnda Libri).
Blog – http://sgargabonzi.com
Partirei dall’avvertimento che fa da traino al blog: “Attenzione! Blog satirico!”. Che rapporti hai, oggi, con la satira?
Nessuno. Non so bene cosa sia la satira e a dire il vero non me lo sono mai chiesto. Io faccio l’unica cosa che mi riesce (o “mi riesca”, non ho tempo per controllare perché sono in viaggio d’affari), non so se è satira o meno. E’ stato il mio avvocato, l’illustre Guarnieri (difese la Englaro per turbativa d’asta), a dirmi di mettere le mani avanti perché non si sa mai, purtroppo il mondo è pieno di brutta gente che t’arriva con la siringa infetta.
Per chi hai votato alle ultime elezioni?
Ho votato Il Patto, il partito di Mariotto Segni. E’ dal ’97 che lo voto. Da quando non c’è più, disegno io il logo sulla scheda elettorale e ci metto la croce. Ma non mi vergogno di dire che una volta, per protesta, ho inserito nella scheda elettorale la classica fetta d’anguria. Purtroppo mi hanno sgamato subito.
Con quale sentimento hai accolto la pubblicazione di Bolbo?
Con infinito amore. Perché personalmente penso che l’amore sia il sentimento più grande fra i sentimenti minori. Ovviamente è poca roba a confronto di lui: cordoglio. NESSUNO BATTE IL RE!
Che cosa ti attraeva a 6 anni?
Tutto quello che non capivo, poi i fumetti di Carlo Peroni, i giochi da tavolo, i film con Renato Pozzetto e una ragazzina senza una mano. Non è cambiato molto.
Il premio di disegno alle elementari è stato un trauma?
Sì, perché il premio era, oltre a una coppa, il primo volume d’una enciclopedia Peruzzo/Larousse che poi i miei non mi fecero fare.
Ti sei laureato in Psicologia proprio a Firenze. Cosa ti ha insegnato questa Facoltà?
Mi ha insegnato che, quando qualcuno passa più di cinque minuti in bagno, pensi in automatico che stia cagando, invece nove volte su dieci è lì col rasoio in mano che sta cercando il coraggio di togliersi la vita.
Che rapporto hai con il sesso?
Direi che col sesso va, non alla grande, ma alla stragrande proprio. Anche se è un po’ triste diventare impotenti prima di perdere la verginità.
Le avventure di Gunther Brodolini è un romanzo di formazione o di de-formazione?
Direi che è un romanzo che definire brossurato è definire poco. Comunque sarebbe uscito il libro nuovo, il capolavoro totale Bolbo, e questo qua mi chiede di Brodolini. Sicurezza, abbiamo un facinoroso. Almeno metti questo link: http://www.amazon.it/Bolbo-Alessandro-Gori/dp/8897426603/
Dove sta andando la tua parte bambina?
A Varsavia, con la mano stretta a quella di Piero Badaloni, verso un destino non certo.
Chi sono i tuoi comici di riferimento?
Nessuno in particolare, ma se devo dare una risposta ti dico gli Squallor.
Quand’è stata l’ultima volta che hai pianto?
Oggi. Stavo male per il fatto di non essere riuscito a fregare dei soldi ad una vecchia perché a un certo punto è entrato suo figlio e s’è incazzato.
Che cosa ti commuove?
Un cagnolino che lecca la mano del chirurgo che lo sta vivisezionando.
Con quale spirito incontri il pubblico nei tuoi live e che cosa ci fanno Renzi e satanismo sulle cartoline d’invito di martedì 16 dicembre?
Incontro il mio pubblico fiorentino con lo stesso spirito con cui il Pacciani incontrava la Sperduto.
Che cosa significa per te “pop”? E “off”?
Senti, a me sembra tu stia un po’ esagerando.
Sei un progressista?
Non lo so, posso solo dire che tempo fa mi pentii per l’acquisto di un gazebo da giardino.
La narrazione, in alcuni tuoi racconti brevi, sul blog Sgargabonzi, è sfrangiata, quasi impenetrabile. Che rapporto hai con la controcultura di questo paese?
Sì, stai decisamente esagerando.
a cura di F. B.
– – –
STORIES #1 – Recupera Lela Perez