Sensing Selfie
Sensing Selfie (ESHO FUNI) è un progetto sullo spazio, sul video e sull’autoritratto, che è stato sviluppato in collaborazione da Margherita Landi e Sabrina Mazzuoli.
Esho Funi è un progetto che vuole mettere in risalto, attraverso la realizzazione di una serie di video, l’onestà dell’azione dell’individuo in risposta alla relazione con un determinato spazio e con un determinato momento.
Nei video realizzati dalle artiste, lo strumento dell’improvvisazione attraverso il movimento, ha aperto la possibilità ad un approccio alla rappresentazione di se stesse meno progettuale e più spontaneo, lasciando che l’azione in relazione al contesto definisca l’essenza dell’artista.
Il video diventa testimone della confessione personale e dell’unicità del momento in cui è stato composto, rinunciando all’artificio estetico e tecnico a favore dell’onestà, utilizzando le nuove tecnologie alla portata di tutti, come smartphone o piccole fotocamere digitali.
Il progetto prevede, oltre all’esposizione dei video realizzati, laboratori aperti a persone di ogni età con o senza esperienza nelle pratiche performative; Esho Funi si ispira in parte all’utilizzo contemporaneo del mezzo video e del mezzo fotografico nella rete web e al “Selfie”, nuovo narcisistico approccio alla riproduzione digitale dell’immagine di se stessi nell’epoca moderna, e nello stesso tempo, tenta di arricchire questa nuova percezione dell’autoritratto, cercando di sviluppare un maggiore senso di onestà, creatività e consapevolezza nel rappresentare se stessi in un certo luogo, con uno specifico mezzo ed in un preciso momento.
ESHO FUNI project (trailer) from SENSING SELFIE (Esho Funi) on Vimeo.
Sensing Selfie
Sensing Selfie (ESHO FUNI) è un progetto sullo spazio, sul video e sull’autoritratto, che è stato sviluppato in collaborazione da Margherita Landi e Sabrina Mazzuoli.
Esho Funi è un progetto che vuole mettere in risalto, attraverso la realizzazione di una serie di video, l’onestà dell’azione dell’individuo in risposta alla relazione con un determinato spazio e con un determinato momento.
Nei video realizzati dalle artiste, lo strumento dell’improvvisazione attraverso il movimento, ha aperto la possibilità ad un approccio alla rappresentazione di se stesse meno progettuale e più spontaneo, lasciando che l’azione in relazione al contesto definisca l’essenza dell’artista.
Il video diventa testimone della confessione personale e dell’unicità del momento in cui è stato composto, rinunciando all’artificio estetico e tecnico a favore dell’onestà, utilizzando le nuove tecnologie alla portata di tutti, come smartphone o piccole fotocamere digitali.
Il progetto prevede, oltre all’esposizione dei video realizzati, laboratori aperti a persone di ogni età con o senza esperienza nelle pratiche performative; Esho Funi si ispira in parte all’utilizzo contemporaneo del mezzo video e del mezzo fotografico nella rete web e al “Selfie”, nuovo narcisistico approccio alla riproduzione digitale dell’immagine di se stessi nell’epoca moderna, e nello stesso tempo, tenta di arricchire questa nuova percezione dell’autoritratto, cercando di sviluppare un maggiore senso di onestà, creatività e consapevolezza nel rappresentare se stessi in un certo luogo, con uno specifico mezzo ed in un preciso momento.