Manganelli, caschi, urla, cassonetti incendiati, pietre contro la polizia. Scontri sulla Cassia a Roma, al Casale San Nicola, durante le operazioni di trasferimento di un gruppo di profughi nel centro di accoglienza, nell’ex scuola Socrate.
Dopo la rivolta di Treviso, dove i migranti sono stati trasferiti in una caserma, come scrivono Repubblica Roma e Ansa, è esplosa la protesta anche nella zona nord della capitale. I residenti sono sul piede di guerra, fiancheggiati dalla fazione CasaPound.
Dopo una trattativa con gli agenti in presidio, la tensione è salita con un camioncino con a bordo alcuni migranti. I residenti hanno indietreggiato, gli attivisti di destra hanno avanzato indossando i caschi, dai manifestanti sono partiti fischi e slogan “No al centro immigrati”, “andate via”, “è un abuso di potere”.
Gli agenti hanno alzato gli scudi e trascinato via alcune persone, poi le cariche: muro contro muro di CasaPound e degli agenti del reparto mobile in piena tenuta antisommossa.
Il pullman con a bordo i 19 profughi è rimasto bloccato dietro i blindati, poi scortato ha percorso la strada tra cori di insulti e lanci di bottiglie fino a raggiungere l’ex scuola dove sono entrati insieme a un mediatore culturale. “Non li possono stare qui, questa strada è buia e isolata, la polizia non passa mai. Sappiamo che sta arrivando un altro pullman: in questo quadrante gli stranieri sono già troppi”, ha dichiarato a Repubblica un residente.