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Il punk cinese dei Demerit a Prato



Prato è una città strana.

Abito in questa città da sempre, una piccola provincia, densamente abitata, industriale, culturalmente attiva e al tempo stesso chiusa e scettica.

L’immigrazione cinese è sempre stata vista come un “mondo a parte”. Complice la non voglia di integrazione del popolo asiatico, le due popolazioni convivano separate e rari sono i momenti d’incontro. Fino ad ora almeno.

Qualcosa sta cambiando, lentamente, andiamo per ordine.

Un ristorante tipicamente cinese “Ravioli Liù” sforna ottime pietanze, tra cui i citati ravioli e la clientela tra gli scalcinati tavoli diventa totalmente pratese. Un ristorante quasi hipster.

Il capodanno cinese diventa una sfilata colorata in pieno quartiere cinese, con installazioni, dragoni, maschere, costumi, un’occasione d’incontro tra le due popolazioni cittadine. E anche un’occasione per ripulire la zona dalla spazzatura e dal degrado dei volantini e tazebao con numeri di telefono e scritte cinesi.

L’associazione chi-na in piena chinatown organizza serate tra letture, dj set e birre Lao-tsung.

E poi i Demerit. Un circolo arci, sempre in piena chinatown (diventerà il prossimo quartiere cool?) organizza un concerto punk, a Prato con uno tra i gruppi più famosi della Cina. Il gruppo suona punk cinese energetico, abbozza anche un Bella Ciao… E incredibilmente (ho detto che Prato è strana) la serata è un successo!

Ci sono tutti: cinesi curiosi, cinesi fan, rocker pratesi (siamo la città del Cencio’s non lo scordiamo), italiani curiosi, hipster, qualche signora (italiana o cinese) del quartiere e persino qualche assessore. Tra tanta deliquenza, un barlume di speranza nella provincia Toscana.

Le foto della serata sono di Azzurra Becherini e rendono bene il clima allegro e straniante della serata. China? Rock on!