Legalizzazione di cannabis e derivati in Italia: lunedì 25 luglio arriva alla Camera la proposta di legge.
La proposta arriva da più di 200 fra deputati e senatori di diversi orientamenti politici, è quindi una proposta trasversale: il punto “non è dichiararsi contrari o favorevoli alla legalizzazione ma regolare un mercato che è già libero”, così si è espresso Della Vedova.
Proviamo a spiegarla in breve, l’idea che sta alla base è cercare di disciplinare alcuni aspetti riguardanti la cannabis per poterla legalizzare:
- Possesso
- Autoproduzione
- Vendita
- Accessibilità per uso terapeutico
Possesso
Lecito detenere -solo per i maggiorenni chiaramente-, a scopo ricreativo, 5 grammi e fino a 15 grammi nel domicilio privato, è possibile fumare solo in spazi privati.
Coltivazione
Sarà possibile coltivare fino a 5 piante femmine. Il prodotto derivato dal proprio raccolto sarà di vostra proprietà. In caso di coltivazione sarà obbligatorio inviare una comunicazione all’ufficio Regionale dei Monopoli, sebbene non serva autorizzazione i dati di chi intenda coltivare saranno registrati e sottoposti alle regole sulla privacy.
Sarà vietato vendere ciò che viene coltivato (su questo più avanti maggiori informazioni).
Coltivazione in forma associata
Sulla falsa riga della Spagna. Sarà possibile costituire associazioni di massimo 50 persone che possiedono un massimo di 5 piante a testa e senza scopo di lucro, non per farci soldi per intenderci.
Gli associati dovranno essere residenti in Italia e potranno consumare cannabis ma non venderla.
Vendita
La proposta è quella di creare un Monopolio dove le piante di cannabis e i prodotti derivati, vengano coltivati e venduti in determinati contesti. Quindi sotto il controllo e dopo aver ricevuto un’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Vietato lo spaccio, l’importazione e l’esportazione, ça va sans dire.
Scopi terapeutici
Permessa l’auto-coltivazione con modalità anche diverse da quelle adottate per scopi ricreativi.
Semplificate le procedure per entrare in possesso di farmaci contenenti cannabis.
Vietato
Oltre a quanto già detto, non sarà possibile fumare nei luoghi pubblici e negli ambienti di lavoro e sarà vietato mettersi alla guida.
Obiettivi economici, scientifici, diritti civili e lotta alla mafia
Il 5% dei proventi derivati dalla legalizzazione della cannabis sarà destinato a finanziare il Fondo Nazionale di intervento per la lotta alla droga.
Gli introiti derivati dalle sanzioni saranno invece devoluti all’informazione e alla riabilitazione dei tossicodipendenti.
L’idea è che il proibizionismo ad oggi -oltre a riempire le casse di associazioni mafiose svuotando quelle dello Stato il quale non vede introiti derivati da un mercato decisamente ampio-, abbia limitato e rallentato la ricerca scientifica.
Ultimo dato è quello del sovraffollamento delle prigioni: il 32% del totale dei detenuti è in carcere a causa dei cannabinoidi (fonte: Libro bianco sulla legge sulle droghe).
La proposta di legge sarebbe dunque un ampliamento dei diritti civili ma come sappiamo, questi non sempre coincidono con quelli del governo. Strano ma vero.
QUI in manifesto firmato dall’intergruppo parlamentare.
QUI video sulle Commissioni riunite a Roma per le audizioni sulla legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati del 21/06.
Update 25/07: oggi iniziano le discussioni a Montecitorio ma le proposte di modifica verranno stabilite a settembre.