L’esperienza dei sopravvissuti all’Olocausto, in realtà virtuale.
Amélie Diamant-Holmstrom è fuggita dall’Europa per arrivare negli Stati Uniti, nel 1940 su una nave di giovani rifugiati.
Il suo viaggio, e quello della famiglia Sharp, che l’ha aiutata, è il tema del documentario in VR “Defying the Nazis: The Sharps’ War” di Ken Burns e Artemis Joukowsky, andato in anteprima martedì scorso su PBS.
Amélie Diamant-Holmstrom è stata uno dei 29 bambini arrivati negli Stati Uniti a bordo dell’Excambion, la nave che, passando per il Portogallo, trasportava bambini rifugiati dalla Francia nazista.
Quando Amélie e suo figlio si sono confrontati per la prima volta con la storia narrata in realtà virtuale, non avevano idea di cosa aspettarsi, dice Elia Allan-Blitz, che ha diretto l’esperienza.
Le vicende nelle quali possiamo immergerci sono di quelle che hanno dell’incredibile, che ci fanno tornare un po’ di fiducia nei confronti dell’umanità.
Waitstill e Martha Sharp erano un ministro e sua moglie, nel 1939 lasciarono i propri figli nel Massachusetts in modo da poter andare in Europa per aiutare i rifugiati.
Martha prese con sé i bambini a bordo dell’Excambion, compreso il trio che si vede nelle immagini del video: Diamant Amélie, Eveline e Marianne. Venivano dalla Cecoslovacchia e avevano 13 anni. I genitori le avevano mandate avanti per ragioni di sicurezza sperando di poterle raggiungere in un secondo momento.
Una storia lontana che ci parla dei nostri giorni.
Di seguito il trailer.
Se volete provare l’esperienza nella sua totalità o esplorare contenuti esclusivi in realtà virtuale scaricate l’app VITA VR per iOS e Android o visitate time.com/lifevr.
Defying the Nazis: The Sharps’ War VR è prodotto da VR Playhouse in associazione con Artemis Joukowsky e Farm Pond Pictures e diretto da Elia Allan-Blitz. VITA VR è il distributore esclusivo.