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VR e medicina: Paraplegici tornano a camminare



Tutto vero, la realtà virtuale, associata alla medicina e alla scienza, sta facendo “miracoli”!

Fino a qualche anno fa le possibilità di recupero per i pazienti paraplegici erano considerate quasi nulle.

Dal 2014 i ricercatori hanno creato un’ interfaccia cervello-macchina che ha permesso di controllare un esoscheletro robotico.

Dopo due anni lo stesso consorzio di ricerca ha realizzato un nuovo progetto, stavolta è stata coinvolta la realtà virtuale.

L’intento è aiutare le persone paraplegiche a ritrovare la sensazione parziale e il controllo muscolare a carico degli arti inferiori.

Secondo uno studio scientifico pubblicato 11 agosto, gli otto pazienti che hanno partecipato alla ricerca hanno già acquisito un certo controllo.
“Quando inizialmente abbiamo chiesto ai pazienti di immaginare di camminare, non c’era modulazione dell’attività cerebrale. Quasi come se il cervello avesse cancellato il concetto di muoversi a piedi.” dice nei report il Dott Miguel Nicolelis, ricercatore capo alla Duke University in North Carolina.
“Per riacquistare il movimento, i pazienti sono stati collocati nella realtà virtuale, dove hanno imparato ad utilizzare l’attività cerebrale per controllare una versione avatar di sé stessi.”

I ricercatori hanno utilizzato Oculus Rift ed hanno progettato una specie di t-shirt a manica lunga che fornisce un feedback tattile per gli avambracci dei pazienti, stimolando la sensazione di toccare il suolo. Le braccia sono state usate come arti sostitutivi delle gambe, cercando di ingannare il cervello dando la sensazione di camminare.

In questa fase il cervello ha acquisito nuovamente la nozione di camminare.

L’esoscheletro robotico è collegato ad una specie di caschetto che il paziente deve indossare, questo permette di raccogliere i segnali e trasmetterli a un computer. Quando il paziente pensa di camminare, si attiva l’esoscheletro.

Camminando nell’esoscheletro un’ora al giorno, i pazienti hanno riattivato i nervi per inviare segnali al cervello, di conseguenza sono stati capaci di svolgere alcuni movimenti volontari e di ritrovare la sensibilità.
Ogni paziente ha avuto un periodo di recupero diverso, ma tutti sono stati in grado di sentire di nuovo la sensazione nella regione pelvica e degli arti inferiori, sono tornati a controllare alcuni dei loro muscoli, la vescica e la funzione intestinale per la prima volta dopo molti anni.

Anche se le cellule staminali e gli impianti elettronici sono utilizzati per il trattamento di paraplegici, i ricercatori di questo studio sostengono che, ad oggi, il sistema che prevede la realtà virtuale sia il meno invasivo ed il più efficace a ripristinare hardware biologico.

In futuro i pazienti potrebbero abbinare allo studio che include la realtà virtuale, trattamenti e interventi chirurgici di cellule staminali per imparare a camminare da soli di nuovo.