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“Grande realtà immaginaria”: fumetto e cultura



Storie segrete dal multiverso dei comic.

[…]Umberto Eco ritenne, prima di tanti altri, il fumetto un linguaggio degno di essere non solo apprezzato ma addirittura studiato. Lo fece in un periodo in cui gran parte degli intellettuali di sinistra osteggiava il fumetto in toto ritenendolo un qualcosa di infimo livello o -più semplicemente- un’ “amerikanata”. […] dice Stefano Bettini nel suo testo.

La raccolta di saggi di Stefano Bettini “Grande realtà immaginaria. Storie segrete dal multiverso dei comic”, ci racconta il mondo dei fumetti in modo inaspettato, non seguendo le classiche tappe storiche ma scandagliando percorsi culturali. Si avventura in luoghi poco battuti, fatti di letteratura e musica, filosofia e storia. Fatti in gran parte di vita vissuta personalmente. Conferma la dignità che si è guadagnata la produzione fumettistica, un tempo considerata “bassa cultura”.

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Se da una parte i fumetti sono entrati a far parte dell’olimpo della letteratura, dall’altra le produzioni del XXI secolo risultano meno eccitanti di quelle del secolo scorso.
Mentre i nostri eroi preferiti prendono vita grazie alle milionarie produzioni hollywoodiane, il mercato indipendente non si rivela all’altezza delle aspettative e i nuovi titoli cartacei sembrano inattuali, non trovano spazio per sopravvivere a lungo.

Si tratta di un discorso generale, probabilmente corretto, inserito nella prefazione del testo dell’autore, a cui però vorrei rispondere con un paio dei primi nomi che mi sono venuti in mente: ma GIPI o ZeroCalcare dove li mettiamo? Se non hanno longevità cartacea loro, allora chi?

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Ma Stefano Bettini ha le sue ragioni, anche personalissime, oltre che autorevoli:

Era il 1971, dopo anni di resistenza alla Marvel e alla DC, Stefano, grazie alla saggia pazienza di suo padre, capitola e resta folgorato dagli Avengers.
Era martedì 28 settembre 1971 e usciva la storia dei Vendicatori contro Zemo e i Signori del Male, pubblicata sul n.13 di “Thor”. Da lì in poi le date importanti della sua adolescenza si intersecano alle date di uscita dei fumetti.

Crescendo, Stefano, ha “semplicemente” messo a punto il metodo: grazie ai sui studi universitari e post-universitari ha applicato il lavoro da studioso al mondo comic. Consapevole che quando scrivi un saggio sui fumetti, “(…)Per una grande maggioranza di lettori capaci di spaventarsi di fronte alla mole di nomi e riferimenti qui riportati esiste una controparte, forse meno cospicua ma sicuramente assai agguerrita, pronta a crocifiggerti a ogni minima lacuna e ad annotare ogni piccola imperfezione come una mancanza di scrupolo inacettabile o, persino, come un delitto efferato e imperdonabile. Per leggere, e ancor più per scrivere, un libro come questo è necessaria una certa dose di mania. (…)”.

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La ricerca sui super eroi di Stefano Bettini non è mai finita e non si sa quando è iniziata, prima di saper leggere sicuramente. “Grande realtà immaginaria. Storie segrete dal multiverso dei comic” intreccia il mondo comic alle sue esperienze, alla sua vita, come in un labirinto di idee e vissuto.

I saggi che si trovano all’interno del testo si possono leggere separatamente o seguendo la cronologia della stesura.
Il consiglio dell’autore è quello di iniziare dal punto che più ci stuzzica, che ci interessa o incuriosisce. Piena libertà insomma! Evviva.