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VORREBBE VIVERE NEL '42 PERCHÉ TANTO È UN SITO E NON FAREBBE IL MILITARE
VARIE

E questo non ci piace…



Mirco Dinamo

Nei primi anni 80, Firenze (e la Toscana in genere) produsse un così forte impulso nel rock nazionale da essere definita come, una nuova capitale di un rinascimento non solo musicale ma anche di costume e di conseguenza, anche culturale. Esisteva all’ epoca una certa disponibilità istituzionale, nel “permettere all’allora nascente rock-punk-wave”, di potersi esprimere con una certa “libertà”.
Oggi non è più così.
Sicuramente i tempi sono cambiati, con tutta una serie di problematiche relative al “fare aggregazione senza costi di biglietti di ingresso”, problemi derivanti dal bere, da risse, dall’ inquinamento acustico che dir si voglia ….. e via dicendo.
Non vogliamo pensare a queste manovre come ad un “favorire manifestazioni parallele nelle quali il Comune di Firenze svolge un ruolo “istrionico”;
non vogliamo pensare nemmeno a “politiche culturali differenziate e discriminanti”.
Però un po di dubbi ci vengono:
bandire il rock dalle piazze fiorentine, vuol dire bandire il diritto all’espressione ed all’ aggregazione gratuita, vuol dire impedire di “vivere realmente nella nostra città e nelle nostre piazze!”.
Sì .. perchè questa è la nostra città … queste sono le nostre piazze … e moltissima gente a cui viene negato il diritto fondamentale di aggregazione, è la stessa gente che paga con il proprio sudore, la vita stessa di questa città.
Questo non ci piace.
… ma del resto è il solito tentativo di sempre di ridurre Firenze a diventare un salotto molto “in”, molto “trend” … a base di aperitivi e bevute carissime a base di cultura preconfezionata e “da spocchia”…
E ANCHE QUESTO NON CI PIACE
come andrà a finire?