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CINQUECENTO BRUM BRUM
LOCAL HEROES

Granu e Greg aka District Wood



Tutti sull’attenti perchè oggi non si scherza.

Dalla periferia, come piace dire a loro, arriva il progetto District Wood: dietro ci sono Granu, mc e Gregor, produttore. Il primo è associato alla TPS Posse poi divenuta FuckinGiuda Warriorz, il secondo fa parte dei Testimoni dell’aldilà.

Granu ha coordinato la parte relativa al microfono, io mi sono occupato delle produzioni. Abbiamo fatto un mixtape classico, all’americana, dal titolo “Senza saliva”, perchè la nostra idea era quella di ricreare quel suono lì, il tipico boom bap del periodo golden age, coi campioni soul e funk. Al progetto partecipano anche Mc Shot e Rico Prime, il fratello di Granu.

Ecco cosa scrive Gregor sul mixtape “Senza saliva”:

Sul microfono troviamo, oltre al signor Granu, protagonista di tutte le tracce, anche il giovane fratello Rico Prime aka Killerman, alle prime esperienze al microfono, dal flow “smooth” e dalle rime freestyle, e l’inconfondibile voce roca del toaster mc Shot, anima di molte dancehall pisane e non solo, sempre in bilico tra raggamuffin e i vari sottogeneri dell’elettronica. I tre si alternano in quasi tutti i pezzi, accompagnati dai Testimoni dell’Aldilà in una classica posse cut funk, in bilico tra hip hop classico e rime conscious e da due personaggi “storici” della scena hip hop pisana, come dj Drago e Roger, il cui contributo è inteso come omaggio a coloro che hanno storicamente fondato e tenuta viva la più genuina scena toscana. Ai beatz troviamo anche Still Pacini (2 tracce) e Peppe Deka, compagni ai tempi di TPS Posse del sig. Granu, dallo stile classico e crudo, lo skaters Koppo (2 tracce), il giovanissimo Mike il Crucco, il siciliano Akm3 col suo classic flava e Dziga, produttore di drum’n bass ed elettronica, tutti con una traccia a testa, a sottolineare l’estrema eterogeneità del sound e la vicinanza delle scene hip hop ed elettronica in una realtà, Pisa, in cui si lotta quotidianamente per mantenere vivi luoghi di aggregazione come centri sociali e manifestazioni a sfondo sociale.

Il lavoro è tutt’altro che semplice: dei trenta pezzi iniziali ne vengon scartati una decina circa, il materiale era pronto quasi due anni fa. Ma i ragazzi non si perdono d’animo e sono già al lavoro sui prossimi progetti di entrambi. Perchè i nostri, hanno una missione. Granu, in particolare.

Il mio scopo nella vita è insegnare hip hop ai ragazzi. L’hip hop è una cultura, è un modo di vivere, non si può scherzare come si è fatto in Italia negli ultimi dieci anni. Bisogna studiare. Nel senso che l’hip hop, la musica, deve cercare di insegnarti qualcosa a prescindere che questo sia nato dal disagio a New York.

Anche Greg è uno che non le manda a dire. Messo accanto a Granu lui passa come quello timido. È uno che parla poco, ma quando parla, parla forte. E chiaro. Non ci sono totem. Niente è intoccabile.

Io sono uno di quelli che crede che SXM abbia dato il via al presomalismo. Il ruolo effettivo del rap è quello di educare. Penso alla chimica, al concetto della risonanza, l’unione di tutto e di nulla di specifico. È quasi più facile farlo bene che parlarne bene…”.

È anche questa chimica improbabile che rende il progetto interessante. Come confessano loro “ci siamo trovati a metà strada. Perchè siamo diversi, opposti, ma ci bastan 3 parole per capirci. I pezzi quindi nascon sempre in maniera naturale.

District Wood è un progetto figlio della passione. E della Cultura. Fatto da persone che prendono molto seriamente l’hip hop. Forse troppo? Forse. Ma è impossibile non notare l’amore di Gregor e Granu in mezzo ad un fiume di parole forti, importanti, decise.

Prima c’erano le jam, coi breaker, i graffiti, i dj che passavano i pezzi. Adesso ci sono le feste con quattro stronzi sul palco e nessuno che li ascolta. L’ultima vera jam è stata il Panico Totale. Prima erano tutti breaker, adesso sono tutti mc. Perchè prima c’erano dieci gruppi e suonavan sempre quelli? Perchè prima se andavi su un palco a dir cazzate, prendevi due schiaffi e andavi a casa. La gente provava in cantina per quattro anni prima di azzardarsi a metter piede su un palco. A scuola come studi? Sui libri. L’hip hop come lo fai? Coi dischi. I dischi sono libri. Purtroppo, col fatto che l’hip hop sia, tecnicamente, fattibile da tutti, le cose sono cambiate. È diventata musica di pancia. Ma farlo bene, però, è un’altra cosa.

Granu è un fiume in piena, ne ha viste e sentite tante di cose, parla con cognizione di causa. E non ha certo timore di essere smentito.

Noi continuiamo solo a chiederci se il rap piglia o non piglia. Perchè ok, il rap nasce dal disagio, (ma non solo quello economico!) però devi avere qualcosa da dire! Io penso a gente come Frankie, Ice One , gli Assalti, Dsastro, Lou X, i Camelz: gente che non rientra nello stereotipo del rap, gente che fa evoluzione. Gente con cui condividere cose, idee, spazi. Prima i featuring sui dischi altrui si facevano per questo. Per condivisione. Io ho una dignità da difendere. E allora ti domando: “non ti vergogni del fatto che il tuo beat venga affiancato a quel nome lì? Io non potrei mai farlo.

E ancora, tanti altri spunti interessanti.

L’hip hop va a standard, ogni 4 o 5 anni ne salta fuori uno nuovo. Prima tutti si buttavano sul reason, ora nuovamente con l’mpc perchè l’Akai ha ritirato fuori la linea. Ma di fondo il discorso è uno: qui manca la cultura, la meritocrazia, il rispetto per chi c’era prima. L’old school in America è durata dal ’73 al ’90. Noi abbiamo avuto pionieri come Ice One, Master Freeze, Dj Ciso , Camelz Finezza Click dj Enzo, però qui non c’è mai stata una old school. I Sanguemisto non possono essere considerati old school, quella è golden age. Noi abbiamo saltato le tappe, ci siamo giocati 20 anni di roba. L’hip hop italiano assomiglia ad un format importato dall’estero… ma qui ci siam bruciati le tappe.

Le parole, sulla carta (pardon, sul video) posson sembrare forti. E sicuramente lo sono. Rabbiose. E in parte sono anche quello. Ma sono mosse da amore, da una sana e forse insanabile passione per la Cultura. A tutto tondo.
Granu con TPS posse ha realizzato qualcosa come 4 mixtape, tutta roba fatta in casa perchè non si è mai sbattuto per farsi stampare le cose.

Gregor coi Testimoni dell’aldilà realizza un EP nel 2006 dal titolo “Accenti” mentre nel 2009 pubblica un disco di strumentali “Low fi d’essay” infarcito di sample ricercati anni ’50-’60. Tanti 45 giri, tanta roba italiana. Il disco è in free download. Nel 2007 è la volta di “7 note in nero” in collaborazione con l’mc Sbor1 aka Emanuele Bonetti che ha curato anche l’artwork del mixtape “Senza saliva”.

Il vero virus dei District Wood? Paranoie da perfezionismo.

L’hip hop è una passione che ti fa rimanere vivo, in maniera diversa. Ma parliamoci chiaro: siamo tutti dei morti di fame.

Non mancano, in chiusura, i famosi sassolini dalle scarpe. Macigni nel caso di Granu.

In Toscana c’erano due blocchi: Knc Fat Side a Viareggio e Toscani Classici a Firenze. O stavi di qua o stavi di là. Ed è in quegli anni tra il ’96 e il ’98 che in Toscana si è toccata la punta più alta di notorietà per quanto riguarda il rap nostrano sul panorama nazionale. Ma tante scene le ho potute vedere fuori dalla Toscana. La differenza è che, fuori, trovi l’umiltà di gente che si vuol confrontare. Il rap deve recuperare quello, lanciare un messaggio e parlare della merda che accade perché i giornali non lo fanno, la tv non la prendo neanche in considerazione, in internet c’è tutto ed il contrario di tutto. L’hip hop nel 2010 deve riappropriarsi di questo, deve tornare ad essere un pugno in faccia.

Top 5 dei District Wood in nessun ordine di preferenza:

  • Diamond D and DITC
  • Big Daddy Kane
  • Pete Rock & Cl Smooth
  • Marvin Gaye
  • PeoplÈs Choice

Per ulteriori informazioni i siti da cliccare sono:

Mentre link per scaricare il mixtape é il seguente: http://www.guests.parcodiyellowstone.it/senza_saliva/District_Wood-Senza_saliva_mixtape.zip

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