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Flash Mob



C’è chi la definisce addirittura arte, sicuramente è un modo per condividere emozioni e trasmettere qualcosa in modo non convenzionale.

Dalle parole inglesi flash – breve esperienza e mob – mobilitazione si intende un gruppo di persone che si ritrova all’improvviso in uno spazio pubblico ed attua un azione insolita per poi disperdersi.

Ne abbiamo viste di tutti i tipi anche grazie all’assenza di un “manifesto” che ne limiti le applicazioni.

Ed ecco che tra le più memorabili c’è sicuramente quella di commemorazione per la scomparsa di Micheal Jackson, avvenuta a Stoccolma, in cui un intera piazza danza emulando il re del pop.

Recentemente a Firenze , in piazza della Signoria, c’è stato quello che in gergo viene definito flash mob freeze, in cui tutti devono stare fermi per alcuni minuti. Ad accrescerne il senso è stato detto ad i partecipanti di vestirsi di verde così da permettere a Firenze di tornare a fiorire come un grande prato.

Vista la valenza che piccole manifestazioni come queste hanno preso nel passato recente alcune marche hanno sfruttato questa opportunità a loro favore.

L’esempio più interessante è quello della compagnia telefonica T-Mobile.
Perchè forse loro Christian de Sica e Belen non c’è l’hanno o forse perchè sono un pizzichino avanti a noi, comunque queste iniziative sono risultate divertenti e ben riuscite tanto da generare il famoso Wom (word of mouth) che nell’era della condivisione, per un brand, è come il Santo Grall.

La prima è danzereccia e vede protagonisti dei ballerini che a Liverpool Station si scatenano a tempo di musica coinvolgendo i passanti.

Nella seconda invece, a Trafalgar square, sono stati distribuiti centinaia di microfoni per fare un karaoke collettivo grazie alla proiezione su un mega schermo.

Intonando Hey Jude dei Beatles si è creata un atmosfera invidiabile, ma si sa, poverina, anche Belen dovrà pur campare……

Gugo