Boccanegra, mc da Arezzo, tra i 20 e i 30, è un presobene.
Lo si capisce dal suo esordio verbale in sede d’interview: “Mi piace che spingete le realtà locali.”
Yo man, questo è lo spirito! Bella per te.
Boccanegra dicevamo, aka Monster P, si diletta col micro da sei anni a questa parte. Il primo concerto risale al lontano 2004, anno in cui il nostro ne compie 18.
“Ho cominciato per conto mio, poi ho conosciuto persone che mi appoggiavano in quello che facevo.Per lo più strumentisti, gente che aveva un background “rock” ma una mentalità aperta e grazie a loro sono entrato in contatto col produttore Maver e con un altro mc, Less.”
Nel 2007 esce il primo demo “Ogni morte di Papa” a nome Sarcastic Front: lo potete trovare sul loro myspace. Il gruppo però si scioglie poco dopo per questioni personali. Differenti esigenze portano alla diaspora, da lì in avanti ognuno continua per conto proprio.
“Ad Arezzo c’è molta collaborazione anche perchè la scena è piccola. C’è un bel rapporto artistico con amici come Rc Squad (poi tramutati in Strani Crani), c’è tanta collaborazione nei live e nei progetti in studio (as esempio su Ragga n Roll, il loro disco da poco uscito, dove c’è un mio feat ufficiale). Oltre a me, ovviamente, esiste una scena, che vive da oltre dieci anni. Penso ancora una volta alla Rc Squad, ad Ivo, Mr Nappa, Mr Ceks, oltre ad Alibù e John Type. Da una decina di anni circa è nato lo skatepark Habitat (tirato su, letteralmente, dall’associazione Street Survival, di cui bene o male tutti abbiamo fatto parte) che è stato un po’ il seme della scena rap aretina. Lì si incontrano bikers, skaters, writers, rappers, chiunque. La Rc Squad non è stata la prima a fare rap ad Arezzo (prima, in diversi, partivano per Firenze, perchè qui semplicemente non c’era nulla) ma è stata quella che probabilmente ha avuto più visibilità. Poi ci sono Ibù, i già citati Strani Crani, Maver & Less, Nick Mancino, Burn Mc e Badr Boy. Adesso tutto si è allargato, ci sono i bboys (Emka, Flag, Alexio ed altri) o la In Action Krew, c’è Roberto della Next Level, ci sono i sound reagge e quelli tekno.”
Non male come escursus della scena aretina no?
“Io invece ho cominciato a rappare perchè dovevo scrivere, e viceversa. Le due cose sono andate di pari passo. Dovevo rappare per poter esprimere quello che avevo in testa. Ho iniziato scrivendo 5 testi miei su alcuni beat di Mos Def che sono poi diventati un demo a nome “Mos P.” Mi sento un rapper decisamente sul versante conscious, e cerco di tenermi lontano dalla roba gangsta. Ho fatto il tutto con un traccia unica, mixata, stile mixtape oldschool, che è un’altra delle mie passioni. Mi piace molto l’autoproduzione, del resto quando stai nell’underground o vai in autoproduzione o nulla. Però è anche un processo che promuove intraprendenza e creatività e questo è positivo.”
Alla base di questo processo c’è una presa di coscienza: Boccanegra scopre l’hip hop e si rende conto di rientrare perfettamente nella casella.
“Mi sono reso conto di esser hip hop senza neanche sapere di esserlo! Il rap mi è sempre piaciuto, adoravo l’idea di mettere i testi in rima per uscire con un significato d’impatto. E con un qualcosa che fosse in qualche modo positivo. Per me hip hop significa rispetto per l’esperienza altrui, condivisione di problemi, allegria. Resto fedele alla parte di hip hop che non è gangsta, E non sono il solo, il clima familiare della scena aretina ne è una riprova.”
DEMOTAPE _ “MOS P” by Boccanegra AKA Monster P
Per ulteriori informazioni i siti da cliccare sono www.myspace.com/boccanegraakamonsterp oppure su Soundcloud www.soundcloud.com/boccanegra-aka/demotape-mos-p o ancora su Facebook: Boccanegra.
Top 5 di Boccanegra in nessun ordine di preferenza:
- Kaos
- Co’Sang
- Mos Def
- Meth & Red
- Roots