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ARTS

L’evoluzione continua di Twoone



Foto in alto: Twoone: L’Aurore 2021/ Lomme/ Lille/ Francia

Dopo una lunga pausa, necessaria per dare una scossa profonda alla mia vita e rimettere in ordine le priorità, torno più carica che mai. Con rinnovato entusiasmo riprendo il mio viaggio alla scoperta dell’arte urbana e degli artisti che ne stanno ridefinendo i confini.

Per questo nuovo inizio ho scelto un nome che rappresenta perfettamente la contaminazione e l’evoluzione continua: Hiroyasu Tsuri, in arte Twoone.

Artista giapponese classe 1985, Twoone si definisce un “Hungry animal”, spinto da una curiosità vorace che lo porta a mescolare Oriente e Occidente, natura e mito, musica e nuovi media. Il suo stile vibra tra astrazione e figurazione, dando vita a opere che spaziano da imponenti wallpainting a installazioni, performance e sculture.

Le sue creazioni hanno lasciato il segno in tutto il mondo — da Goa a New York, fino a entrare nella collezione permanente della National Gallery of Australia. Anche l’Italia ha potuto accoglierlo: nelle Marche, per il festival PopUp, ha trasformato il Mercato delle Erbe di Osimo con un’installazione pittorica monumentale, ancora oggi visibile.

Twoone: Ajigaura Mural Project 2021/ Hitachinaka / Ibaraki / Giappone
Twoone: Big Fella 2017 / Falls creek / Victoria/ Australia

Hiro mi ha accolta a casa sua, insieme alla sua compagna Kelly, in una calda giornata di aprile.

Ci siamo seduti su una terrazza incantevole affacciata sul verde, dove il tempo sembrava scorrere più lento. Kelly ha improvvisato un aperitivo semplice e generoso — fave fresche, formaggio, stuzzichini — mentre Twoone iniziava a raccontarmi la sua vita, con la stessa calma intensa che si ritrova nelle sue opere.

A casa di Twoone in Molise

Un’atmosfera intima e naturale, perfetta per entrare nel mondo di un artista che vive l’arte come un’estensione del proprio respiro quotidiano.

Perché Twoone?

Non c’è un gran significato dietro il mio nome d’arte, posso dirti che ho iniziato a fare graffiti alle high school e quando ho lavorato sulla mia tag, cercavo qualcosa che potesse funzionare a livello di lettering, così ho preso il mio cognome e cambiando qualche lettera, è venuto fuori Twoone. Spesso ho pensato di cambiare tag ma alla fine mi piace e quindi va bene così!

La mia carriera è iniziata con uno skate e una bomboletta

Come ti sei avvicinato al mondo dell’arte?

Mi è sempre piaciuto dipingere, creare sculture con materiali diversi o semplicemente dare libero sfogo alla mia creatività. Durante l’adolescenza ho iniziato a praticare lo skateboarding, e da lì è nata una nuova passione: le grafiche sulle tavole mi affascinavano profondamente.

L’arte scultorea di Twoone

A Yokohama, la mia città, c’era un lungo muro — circa un chilometro e mezzo — pieno di graffiti, proprio vicino al posto dove andavamo a fare skate. Quell’ambiente ha avuto un’influenza fortissima sulla mia voglia di sperimentare con gli spray.

Avevo 12 o 13 anni quando vidi un film su Jean-Michel Basquiat. Ne rimasi folgorato. Sono un sognatore, e da quel momento ho iniziato a desiderare uno stile di vita immerso nell’arte. Ma non conoscevo nessun artista, quindi mi sembrava difficile anche solo immaginarmi in quel mondo.

Appena finito il liceo, mi sono trasferito a Melbourne, in Australia, per studiare. È stato lì che tutto è cambiato. Ho conosciuto tanti skaters e writers, e anche se all’inizio non parlavo ancora bene inglese, il linguaggio universale dello skate e dei graffiti mi ha permesso di entrare in connessione con loro. Da quel momento è iniziato tutto: spray, marker, stencil… e la mia carriera artistica ha preso vita.

Come siete finiti in Molise? E perché avete scelto di vivere a Sant’Elia a Pianisi?

Dopo aver vissuto per alcuni anni in Australia, abbiamo trascorso un periodo a Berlino che, dal punto di vista artistico, mi ha lasciato moltissimo. Tuttavia, desideravamo trasferirci in Europa in modo più stabile.

Avevamo intenzione di acquistare una casa, ma, essendo Kelly australiana e io giapponese, non avevamo molte possibilità di ottenere finanziamenti. Così, con il budget a disposizione, abbiamo trovato questa casa in un piccolo paese del Molise.

Dato che il mio lavoro mi porta spesso in giro per il mondo, per me non è un problema vivere in un luogo piuttosto che in un altro. Questa casa ci è piaciuta subito: è spaziosa, ho i miei ambienti dove posso lavorare, c’è un giardino e soprattutto tanta tranquillità.

Com’è fare arte urbana in una regione piccola come il Molise, dopo aver vissuto in metropoli dinamiche come Melbourne e Berlino? E’ una sfida?

È una domanda interessante, perché in realtà in Molise ho avuto modo di lavorare a molti progetti, anche se all’inizio non è stato semplice, soprattutto per la mancanza di una vera community artistica.

Twoone – Piazzetta rossa 2023 / Pietracatella / Italia

Oggi però, grazie a Instagram, credo che si possa arrivare ovunque: con un po’ di impegno puoi farti conoscere e trovare opportunità di lavoro anche in luoghi meno centrali.

Il mio stile, poi, si sposa perfettamente con i paesaggi rurali dei piccoli borghi: mi occupo principalmente di soggetti legati al mondo naturale – animali, fiori, botanica – e qui trovo una grande armonia con l’ambiente.

Un paradosso? Forse, ma per me è più facile lavorare in Molise che a Berlino.

Tra tutte le opere che hai creato in giro per il mondo, ce n’è una che senti più tua, a cui sei profondamente legato?

Non credo di poter scegliere un’opera in particolare, perché ognuna rappresenta un’esperienza diversa e mi lascia qualcosa di unico. Ogni lavoro è speciale a modo suo e spesso diventa fonte d’ispirazione per quelli successivi. È davvero difficile fare una distinzione: per me, tutte le mie opere hanno un significato profondo.

Quali sono i tuoi prossimi passi o sogni da realizzare?

Ho appena finito di dipingere un bar a Macchia Valfortore e ho in programma alcuni progetti in Australia, tra cui la realizzazione di un murale e una mostra prevista per novembre 2025.

Inoltre, a fine maggio prenderò parte al CVTà Fest a Civitacampomarano.

Twoone at work

Hai attraversato il mondo, collezionando storie, emozioni e colori lungo il tuo cammino. Guardando indietro a tutto ciò che hai vissuto, cosa ti viene dal cuore di condividere con i giovani che oggi si affacciano per la prima volta al mondo dell’arte urbana? Un consiglio, una scintilla, qualcosa che li ispiri a credere in sé stessi e nella propria visione?

Solo una cosa: non pensare troppo e Just do it!

Grazie Vyper.


Twoone – sito ufficiale: hiroyasutsuri.com