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Intervista a Dhap



ideatore di – Ita – Beatboxers

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Manca pochissimo..ci siamo quasi! Ita-Beatboxers, la prima convention italiana di beatboxers sta per iniziare..Questo sabato, finalmente anche in Italia, un evento di questo genere..quale miglior occasione per non fare qualche domanda a Dhap, l’ideatore di tutto ciò, e sapere anche qualcosa in più sulla manifestazione …

Ciao Dhap, parlaci un po’ di te…come e quando hai iniziato col beatbox?

Ciao a tutti. Il mio vero nome è Danilo, sono nato a Crotone, vivo a Parma ed ho 24 anni. Ho sempre avuto una passione per la musica fin da piccolo, dai tempi della clavietta e del flauto alle Medie! Non ho mai studiato musica anche se mi sarebbe piaciuto, sono andato sempre a orecchio e intuito diciamo.

Nel 96 circa, scopro l’ hip hop e preso bene dal sentire J.Ax in radio, comincio ad indagare ed a studiare la cultura. Ho iniziato come mc, scrivevo le strofe sui banchi di scuola, i primi freestyle..

Ho iniziato a fare beatbox dopo avere sentito per casoRahzel, scaricando da Napster l’mp3 di ‘If Your Mother Only Know’ e da allora sono rimasto affascinato e attratto dal beatbox, mi piace dire che fu amore a primo ascolto eh eh. Ho continuato a fare beatbox cercando sempre più la pulizia del suono, la cassa,

gli hit hat etc. Nelle occupazioni a scuola, il grande boom, in giro con gli amici che man mano si sono affezionati alle cose che facevo, quindi continuavano a chiedermi : fai la batteria, fai questo e quello..

Ho iniziato facendo le cover di Rahzel.Tranne la tecnica del vento, che quella non ho mai imparato a farla. Credo di dovere approfondire ed imparare molto a livello tecnico, sono più impulsivo che tecnico, più rude forse. Poi man mano che ho continuato mi veniva spontaneo personalizzare e fare qualcosa di mio che avesse la mia impronta, quindi è arrivato Kit/Supercar. In giro non l’avevo ancora sentito da nessuno,in genere i beatboxers tendono ad imparare e fare le solite routine dei più grandi, e raramente a fare qualcosa di proprio, di personale. Supercar dicevo, è diventato il mio cavallo di battaglia, e per molti oggi sono “quello che fa Kit..” he he..

Ed oggi invece a distanza di anni, quanto ti senti preparato tecnicamente? Immagino che per arrivare ad un buon livello,occorrono molte ore di allenamento e devozione..in genere come ti alleni e dove trai ispirazione e fotta per allenarti?

Come ti dicevo, tecnicamente sento che posso crescere tantissimo, e allo stesso tempo cambierei completamente il modo di fare beatbox, lo farei in modo più normale penso. Il beatbox va alimentato, come tutte le cose, coinvolge te stesso pienamente. Anima e corpo, respiro. Il Beatbox sano è quando è completo. Quando lo lasci evolvere per gradi,quando arrivi fino a dove senti che puoi arrivare e non vai oltre, non ti sforzi. Per non rischiare di bruciarti, o non ti devi fermare troppo per non fossilizzarti. L’ispirazione…ho delle idee, tante idee. L’ispirazione mi arriva dalla musica Soul e Jazz. Preferisco i pezzi lenti del Soul e i ritmi slegati del Jazz.

Anche se poi le cose che mi vengono meglio, forse, sono le casse dritte, e lo schema ritmico classico dell’ hip hop, quindi il boom cha tz tz boom cha. La fotta per il beatbox non scende mai, sento sempre che posso crescere tanto e scoprire nuove strade.. nuovi orizzonti. E’ la mia vita.

Tu sei stato anche il rappresentante italiano all’ultima World Beatbox Conference di Berlino, e sei salito sul palco per delle jam sessions anche al festival Hip Hop Kemp di quest’anno,insieme a Morad,altro beatboxer italiano…. Parlaci un po’ di queste tue belle esperienze…

Si, Berlino è stata un esperienza magica. Solo beatboxers attorno tutto il giorno, ed ogni 2 minuti cerchie di beatboxers a mettere in piedi ritmi sui quali mc’s facevano freestyle, mc’s che rappavano in ogni lingua: Tedeschi, Polacchi, Inglesi, Francesi…La World Beatbox Conference è in se una grandiosa idea, in cui mi sono arricchito tantissimo. Conoscere gente come Dharni da Singapore, 17 ore di volo per arrivare lì !!!! Roxorloops, Ezra, Bee Low !!
Che grandi!
Ogni beatboxers con il suo stile,con il suo modo di fare. Magico! Jam sessions in tram in giro per Berlino, immagina 20 beatboxers che girano insieme, una pacchia!

Personalmente ero un pò giù di tono, e non sono riuscito a dare il meglio, avrei voluto fare molto di più. Io stesso non sono entusiasta della mia esibizione, non avevo la giusta preparazione ed una routine fissa soprattutto. Faccio tante cose random ma devo allenarmi a concentrarmi di più nel fare poche cose e meglio.
Ecco, ridimensionarmi…ad ogni modo ci tornerei altre mille volte a Berlino per rifare la Beatbox Conference! One love…Altra grande esperienza quella dell’ Hip Hop Kemp, yeah…ribeccare a Hradec Kralove, la gente di Berlino, SKiller, En.Dru e gli altri..mammamiaaa!

Sta volta poi in compagnia anche di Morad, super beatboxer e supporter 😉 …

Bee Low ci ha dato la possibilità di farci sentire prima della Battle per i Beatboxers del posto, e così è stato…qualche minuto a testa di Solo e poi Jam Session con Baba e Rabbida Brooklyn!

Il top, belle vibrazioni, pubblico preso strabene..grande carica…è così.. il linguaggio del beatbox unisce gente che viene da una parte all’altra del pianeta. E’ una sensazione incredibile.

Poi ancora Hip Hop Kemp allo stand Unity…ero per caso sotto al palco e la presentatrice che chiede: any beatboxers here? Alzo la mano e via sul palco a duettare con Stacy Epps !!! che cantava ‘Killing Me softly’ e una marea di B boys e Fly girls che muovevano la testa a tempo, come a cantare un inno. 🙂

Fino ad oggi, purtroppo, quando si parlava di beatboxer italiani all’estero, a parte il tuo nome ultimamente, si parlava solo del grande Alien Dee…Per quello che hai visto tu, in questi anni in Italia e all’estero, pensi che il livello dei beatboxers italiani sia abbastanza buono,e ce la possiamo giocare con i beatboxers stranieri? Forse magari è un po’ il problema della scena hh italiana in generale..magari le skillz le abbiamo, ma non riusciamo a farci conoscere più di tanto..forse ci potrebbe essere utile fare dei corsi di marketing eh eh..

Si, oltre ad un serio problema di marketing come dici tu ehehehehe, penso che molto dipenda dall’aria generale che si respira in Italia. Quanto quello che ti sta intorno investe sulle tue passioni, quanto spazio mi danno e quanto sono stimolato ad andare avanti?
In Italia il malcontento è generale, la gente è vecchia!
il paese è vecchio e non antico (il contrario di Kaos One, citandolo).. Quindi abbiamo ancora la folle mania del Festival di San Remo e quando parlo di Beatbox, in genere mi dicono “Cos’è?” All’estero già da anni esistono le Convention, le Battle etc..esiste la Cultura del Beatbox.
Qui stiamo venendo fuori adesso. Penso che come in tante cose, noi italiani abbiamo una forte personalità ed originalità come musicisti, e credo e mi auguro che questo possa riflettersi anche nel Beatbox. All’estero sono più Rumoristi e meno Musicisti. Noi Suoniamo meglio credo. Sono fiducioso, ed a piccoli passi il beatboxing in Italia crescerà, e potremo giocarcela alla grande. Credo che non tutti sappiano suonare come noi, ma ci vuole dedizione,dobbiamo applicarci, confrontarci e influenzarci a vicenda..

Quando e come ti è venuta in mente l’idea di organizzare il raduno? Cosa ti aspetti da questa prima convention? Tra l’altro, sicuramente sarà molto interessante,visto che oltre al beatbox dove ci saranno anche per l’appunto grandi ospiti internazionali, sarà dato ampio spazio anche al turntablism,al freestyle,ed addirittura a delle sessions di didjeridoo..

L’idea di un Raduno ce l’avevo in mente da diversi anni, all’estero ho scoperto che si chiamano Convention eh eh.. E’ nata semplicemente dalla necessità di incontrare gente che ha la mia stessa passione, che si fa i miei stessi “viaggi” e ama fare beatbox.
Raramente ho incontrato in questi anni altri beatboxer, alle jam così in giro. Rari personaggi. Poi con internet ho cominciato a scovarne di altri ed a realizzare le grandi potenzialità del web che mi dava questa possibilità di scoprire e contattare chiunque immediatamente. Ho aperto una pagina Myspace nel Luglio del 2007, ItaBeatboxers.

Pochi mesi dopo venivano fuori sempre più persone, sempre più gente da ogni parte d’Italia, spuntavano beatboxers da ovunque. Chi aveva lasciato e stava riprendendo, chi iniziava da poco. Groove Magazine fece una piccola segnalazione, tanta gente che mi scriveva con entusiasmo e si complimentava dell’idea, così sono andato avanti, ho continuato a crederci sempre di più. E si aprivano varchi su varchi.

Mi contattò Bee Low e mi chiese di andare a Berlino alla Convention, sapevo di non essere pronto tecnicamente ma la fotta era tanta (anni di beatbox in solitudine!) e quindi sono partito per la World Beatbox Conference.

Lì, come ti ho detto prima, c’era gente da tutto il mondo, mi ha dato un sacco di forza venire a conoscenza di una comunità di beatboxers così ampia. E così sono ritornato in Italia ancora più convinto di quello che stavo facendo, l’idea del raduno etc..
.Ed eccoci qui a qualche giorno dalla Convention… che mi aspetto? : Entusiasmo, gente presa bene… una grande rivincita contro gli Mc! Che per una volta saranno in minoranza, forse eh eh..
Una grande Jam con aria di festa e divertimento! Ci saranno tanti ospiti, per il Freestyle Kiave da Cosenza, ad oggi uno dei migliori mc’s italiani, Dank e Nema da Parma, poi tre super dj per lo scratch: Dj T Robb (tornato da poco dalla finale DMC di Londra) Dj Caster e Dj Ego.
Altra sorpresa sarà Andrea Ferroni, grande musicista e maestro di Didjeridoo nonche supporter del Beatboxing in genere. Credo verrà fuori una gran bella festa, da non perdere.

Oltre alla convention, in futuro hai in serbo qualche tuo progetto da proporre live?magari affiancato al turntablism,o qualche progetto su disco,collaborazioni con altri artisti ecc..?

Certo, ci sono alcuni progetti in corso, insieme a Dj T Robb e Dank Mc. Stiamo portando in giro un’ idea, un live strutturato diverso dai soliti, che mira a fare conoscere alla gente “normale” lontana dall’ hip hop, che cos’è il Beatbox, il Freestyle, lo Scratch, in maniera molto semplice e accessibile, che possa arrivare a tanti. Sentirete qualche skit su qualche Album qua e là. Infine un altro progetto che porto avanti è quello con l’ Accademia degli Artefatti di Roma di Fabrizio Arcuri.. nel 2009 produrremo un nuovo spettacolo teatrale nel quale darò con il Beatbox il Mood agli attori in scena…magari con molto piacere ne riparleremo meglio più avanti quando saremo pronti con lo spettacolo.

Bella Dhap..abbiamo finito eh eh.. se vuoi salutare e ringraziare qualcuno..

Ringrazio te per la mano gigante che mi stai dando nel tirare su il raduno, così come Dank, T Robb, Nema, Daniela Dragonetti (la mia WebMaster), Fabrizio Maci di Mc Luc, tutti i partners dell’evento, la mia famiglia e tutti coloro che mi hanno spronato a credere sempre di più in questa cosa.

Grazie a tutti.

– Links di Dhap: