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Weekly Song #19 Gun



Come conferma Michele Serra nella sua rubrica “Satira Preventiva” sulle pagine de L’Espresso “la riforma di Obama per limitare la circolazione delle armi da fuoco sta incontrando molti ostacoli. Dopo una vibrante discussione in Senato, conclusasi con una sparatoria, la Casa Bianca è stata costretta a ritirare il testo, bucherellato in molte sue parti e dunque illeggibile”.

In questi giorni il presidente americano ha dichiarato: “Se non agiremo, se dimenticheremo, dovremo vergognarci. Abbiamo pianto abbastanza, ora è il momento di darsi da fare”.

Parole importanti che però non sembrano aver fatto breccia nei palazzi del potere. La proposta di riforma firmata dal vicepresidente Joe Biden è stata infatti messa in discussione proprio in quel Senato controllato dagli stessi democratici, nelle cui fila evidentemente si celano fieri sostenitori del secondo emendamento della Costituzione Americana nonché convinti patrocinatori del diritto a possedere un intero arsenale nel proprio salotto.

L’aspetto di questa vicenda che lascia più esterreffatti è che non si sta discutendo la messa al bando di semplici pistole a 6 colpi, ma di porre un freno alla vendita di armi d’assalto; strumenti di guerra in grado di sparare un cospicuo numero di pallottole in pochi secondi anche da lunga distanza.

Era il 14 dicembre 2012 quando il ventenne americano Adam Lanza uccise 20 bambini e 6 insegnanti della Sandy Hook Elementary School di Newtown in Connecticut.
Nella sua abitazione in seguito all’ecatombe furono ritrovate pistole e fucili di ogni tipo, 1600 pallottole e il certificato d’iscrizione alla NRA, la potentissima lobby che difende il diritto di possedere armi negli Stati Uniti.

In seguito alla strage di Newtown la vendita di armi negli Usa anziché diminuire aumentò. I motivi? L’intenzione del governo di porre un limite al loro facile accesso e… le festività natalizie.

Purtroppo non credo che la legge proposta dall’amministrazione Obama avrà vita facile al Congresso. In attesa di sapere come andrà a finire ho deciso però di rispolverare una canzone, s’intitola “Gun” e porta la firma di un grande musicista, poeta e attivista americano scomparso nel 2011: Gill Scott Heron.
Con la sua elegante ironia il “Bob Dylan nero” ci fornisce una chiara ma non per questo scontata spiegazione del motivo per cui la corsa alle armi e il loro conseguente utilizzo sembrano non avere fine:

[…] Everybody got a pistol, everybody got a 45
And the philosophy seem to be
At least as near as I can see
When other folks give up theirs, I’ll give up mine […]

Ci manchi Gill.