Scopri l'universo
espanso di Gold
Gold enterprise
Goldworld Logo
È IL LUPO CATTIVO!
MUSIC

Weekly song #24 Chile, la alegría ya viene



Esiste al mondo qualcosa di più bello dell’immagine di un padre abbracciato a suo figlio immersi in una folla festante? Lo sguardo profondo di un giovane incredulo di fronte ad un miracolo che si compie, all’angoscia che si dissolve, ed infine, alla certezza di potersi abbandonare alla gioia più contagiosa.
È con questi fotogrammi che mi appresto ad introdurre il film di Pablo Larraín No – I giorni dell’arcobaleno, una pellicola superlativa che racconta l’incredibile potere della comunicazione pubblicitaria; un linguaggio capace di influenzare le nostre vite e le nostre abitudini.
Stavolta però non si parla dello spot della Apple ispirato al romanzo di Orwell o del commercial di Micheal Jordan che ti invita a non trovare scuse. È noto che negli ultimi 30 anni il marketing abbia sviluppato tecniche persuasive sempre più raffinate, abituandoci ad un messaggio concettuale e in apparenza non approntato alla mera vendita di un prodotto.
Ecco, qua forse siamo ancora agli albori, ma è già un linguaggio acquisito, compreso; e chi di voi è nato e cresciuto a cavallo fra gli anni ’80 e gli anni ’90 sa benissimo a cosa mi riferisco.

Nel 1988 il regime cileno di Augusto Pinochet è al suo 15° anno di vita. La dittatura sanguinaria salita al potere grazie al colpo di stato contro il governo democraticamente eletto e guidato da Salvador Allende, in seguito alle pressioni internazionali è costretta ad indire un referendum attraverso il quale il popolo è chiamato a scegliere se affidare o meno a Pinochet altri 8 anni di governo. Per la prima volta nella storia anche i partiti dell’opposizione hanno accesso giornaliero al mezzo televisivo, e il fronte del NO, pur riconoscendo le sue scarse probabilità di successo a causa dei possibili brogli, affida la sua campagna ad un pubblicitario: René Saavedra. Un professionista assolutamente convinto dei propri mezzi e delle proprie capacità e che grazie al suo approccio del tutto non convenzionale sarà in grado di sconfiggere il male più grande: la paura.
Nel film viene spesso rimarcata la volontà (più che sacrosanta) di voler denunciare gli episodi di repressione con immagini forti e cruente che esplicitassero la barbarie della dittatura cilena.
Ma René, il capo della campagna pubblicitaria per il No interpretato da un magistrale Gael García Bernal, decide nel non volersi porre su un piano prettamente antagonista.
Qual è il modo più efficace per combattere il despotismo? Il messaggio di denuncia che invita alla ribellione? A volte sì.
Ma non è questo il caso, stavolta non è il turno del carismatico rivoluzionario ispirato da profondi ideali alla guida di un esercito ribelle, stavolta le sorti del paese sono in mano ad un pubblicitario degli anni ’80 che tra spot di telenovelas e microonde decide di proporre, forse per la prima volta nella storia di una campagna politica, un linguaggio in apparenza scevro da ogni riferimento ideologico, semplice e diretto.
Il popolo cileno era costretto a fare i conti tutti i giorni con la tortura e con il terrore o con le improvvise sparizioni degli oppositori politici. Doveva essere rassicurato e per raggiungere questo obiettivo, per convincere ogni cittadino ad andare a votare per il No alla dittatura, servivano allegria e speranza. Era difficile trovare qualcuno che non fosse favorevole a questi due sentimenti.
La storia alla fine darà ragione al nostro amico, in quel momento i cileni avevano semplicemente bisogno di essere rassicurati e lui se n’era accorto; un po’ prima di tutti.

Ogni volta cerco un nesso con il presente del paese in cui vivo, qualcosa che mi faccia riflettere su come in realtà ciò che è accaduto in passato è imprenscindibilmente collegato al nostro presente e un buon indizio su come le cose potrebbero andare in futuro. Potrei citare, tanto per fare un esempio, le frasi razziste rivolte al neo Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge apparse sui muri di Pistoia firmate da Forza Nuova. Poi mi viene in mente quella vecchia immagine ritrovata per caso l’altro giorno mentre riordinavo i files nel mio computer. Una foto di una scritta apparsa qualche tempo fa in un luogo imprecisato di Firenze

A volte apparire frivoli e scanzonati può apparire fuori luogo, spesso è solo il modo migliore per superare gli shock più dolorosi. R.I.P Samb Modou e Diop Mor.

Il trailer del film