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La Polizia interrompe l’operato di Banksy



Terza e penultima settimana (si spera ne resti una quarta) della saga più interessante di questo mese dal punto di vista artistico nella Big Apple ma non solo. Ormai i riflettori di tutte le testate del mondo sono puntati su quello che è stato in grado di creare quotidianamente il nostro eroe della strada, Mr Banksy infatti ha saputo intrattenere il suo pubblico di aficionados con trovate spesso esilaranti e geniali (è il caso del video che vi proponiamo sopra) per più di 20 giorni, con sommo disappunto dei suoi detrattori. Primo fra tutti il sindaco di New York, Bloomberg si è infatti pronunciato negativamente sull’operato dello street artist e gli ha di conseguenza messo alle calcagna la polizia, motivo per cui oggi, 23 Ottobre, per la prima volta non è apparsa nessuna nuova immagine sul profilo Instagram e sul sito dell’artista di Bristol, mentre invece ha fatto capolino la scritta: “L’arte di oggi è stata cancellata a causa dell’attività della Polizia”.

L’arte invece dei giorni passati potete ammirarla nelle immagini che vi proponiamo qui. In primis la splendida collaborazione con i gemelli brasiliani Os Gemeos, che è apparsa la scorsa settimana sotto l’Highline, la famosa passeggiata sopraelevata che costeggia il fiume Hudson ad Ovest dell’Isola. Qui sono stati appesi i due lavori (che sono apparsi anche sulla copertina del Village Voice, il più popolare dei magazine di New York) fino alla scorsa Domenica, con tanto di guardie e panchina per godersi lo spettacolo che ha attratto folle ingenti di curiosi (fra cui anche lo straordinario Jeffrey Deitch, il curatore piû affermato d’America in campo di Graffiti Culture e New Arts).

Se non ci pensa la polizia a rompere le uova nel paniere, sono invece gli altri street artist (se cosí possiamo chiamarli), che hanno martoriato le immagini di Banksy sulle mura cittadine con ulteriori tags e scritte che il più delle volte sono andate a deteriorare l’estetica minimal dei lavori di Banksy. Dunque la pulizia che qui vedete nelle foto è ormai qualcosa di superato purtroppo. Alcuni dei proprietari degli edifici hanno messo sotto lastre di plexiglass le opere, ma spesso troppo tardi per riuscire a preservarle dalla stupidità di quelli che più che street artist possiamo definire vandali. Nel Queens ieri è ad esempio apparsa una statua con le sembianze di una Sfinge che è ormai completamente scomparsa, a causa di chi si è portato a casa i pezzi per poterli rivendere su E-Bay o al collezionista di turno.

Resta ormai solo una settimana alla fine di Ottobre e dunque alla residenza artistica a New York dello street artist (dal titolo “Better out than in”, ossia meglio che nelle strade che nelle gallerie e nei musei), in cui si spera che la caccia al tesoro non si focalizzi più sulla figura dell’artista in quanto delinquente da acciuffare, ma sulle sue opere che puntualmente costituiscono un monito alla società in cui viviamo. Se volete continuare a seguirlo tenete d’occhio in particolar modo il suo profilo Instagram o il suo sito.