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Essi vivono



Credo che se un secolo fa la gente avesse preso delle decisioni giuste,
oggi il mondo sarebbe tutto diverso.
Ma non è stato così e comunque ormai è troppo tardi:
abbiamo esaurito tutto, siamo un cumulo di rifiuti tossici e sono loro la nostra alternativa.
Gli abbiamo ceduto il nostro pianeta e loro ci trattano come polli da allevamento:
se ci dimostriamo docili, ci lasceranno in pace
e potremo assaporare anche noi le comodità ed il benessere,
in fondo le vuole ogni uomo no?#

immagine

Regia: John Carpenter
Produzione: Usa 1988
Durata: 93’

Essi vivono, di cui, di cui quest’anno ricorre il ventennale, è un’esplicita critica alla società capitalista dominata dai media, ovviamente vista attraverso la lente di Carpenter: quindi preparatevi per fucili, esplosioni, alieni e cotillon.

La trama sta a zero:il protagonista, un manovale senza fissa dimora, trova casualmente un paio di occhiali da sole: questi, una volta indossati, permettono di osservare una realtà completamente diversa dove le pubblicità rivelano messaggi subliminali come “obbedisci”, “consuma” e “riproduciti” e dove la popolazione mondiale è stata in parte sostituita da alieni invasori.

A salvare il mondo, o almeno a provarci, ci penserà Roddy Piper, wrestler moderatamente famoso negli anni ’80, assieme a Keith David che torna dopo la buona prova data ne “La cosa” (sempre di Carpenter).

Il regista non si nasconde dietro alle immagini e lancia i suoi attacchi al sistema in modo chiarissimo: il capitalismo ed il denaro sono il nemico numero uno (sulle banconote, indossando gli occhiali si può leggere la scritta “Io sono il tuo dio”), la televisione è il canale di trasmissione dell’ignoranza e della futile opulenza, mentre la riscossa arriverà dal basso, dalla classe lavoratrice che è mista, bianca e nera.

Anche la Chiesa non viene risparmiata: il reverendo della comunità locale, infatti, è cieco, palese metafora dello straniamento delle istituzioni religiose nella società contemporanea.
Il film, nonostante lo scarso successo cinematografico è diventato una pellicola di culto generando numerosi estimatori: uno su tutti è Shepard Fairey che proprio a “Essi vivono” si ispirò per creare il suo famoso “Obey the giant”.

Curioso inoltre il modo in cui la situazione proposta nel film somigli moltissimo alle teorie di David Icke, ex calciatore, ex giornalista della Bbc, ex portavoce del partito verde inglese reinventatosi cospirazionista, sul quale lascio a chi legge ogni giudizio.

Carpenter confessò inoltre che il film era una feroce critica a Ted Turner, allora manager della MGM, che aveva avuto l’idea di “colorare” i vecchi film in bianco e nero in modo da renderli più appetibili per il viziato pubblico americano anni ‘80.

Da qui l’idea di proporre una realtà finta ed edulcorata a colori per nasconderne una in bianco e nero.
Bellissima l’idea di degli occhiali da sole: efficace metafora chi di non vuol vedere quello che è evidente, che è sotto gli occhi di tutti e proprio per questo ogni giorno più invisibile.
Esplicito, rabbioso e, purtroppo, incredibilmente attuale.