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MUSIC

Benji Boko



Tra gli artisti più attesi di questa edizione di Fabbrica Europa, c’è sicuramente l’inglese Benji Boko.

Incredibile, senza neanche un disco all’attivo, il personaggio è già un king.

Che dire di uno che a breve, il prossimo 20 giugno, debutterà col suo esordio sulla mitica etichetta Tru Toughts di Brighton. Vi dico solo due ospiti: Maxi Jazz, voce dei Faithless, e Roots Manuva.

Hai detto nulla.

E comunque Brighton! Ancora questa città, ma che gli danno da mangiare a colazione?

Benji Boko “Il titolo del del disco sarà Beats, Treats and all Things Unique, un disco dove troverete stili diversi e persone diverse. E’ il motivo per cui ha avuto questo titolo, perché è un disco eclettico, difficilmente catalogabile in un solo genere. Sarà sicuramente downbeat, ma anche playful, gioioso, fortemente basato sui campionamenti.”

Al nostro buon Benji certo non manca la voglia di scherzare. Parla di sé stesso come un artista eclettico, e questo è innegabile, ma non rinuncia alla voglia di presentarti la sua scimmia viola, l’altra metà di sé, quella che fa alzare il nerd dal letto per trasformarlo in un party animal.

Benji Boko“Nel disco ci sono tracce reggae, altre hip hop, altre downbeat, altre ancora sono da party. È la mia scimmia viola che dona questo lato gioioso alle mie composizioni. E’ il tipo di disco che potresti sentire in un club sì, ma al warmp up, con bei pezzi da ascolto, pieni di calore e groove. Sto già lavorando al mio nuovo album, che invece sarà più party e rappresenterà più le mie esibizioni dal vivo. Questo esordio invece è una perfetta rappresentazione di quello che sono io adesso.”

Insomma, Benji non solo è un king senza aver ancora sfornato un disco, ma ha già praticamente pronto il secondo. Che uscirà, sempre su Tru Thoughts, a distanza di un anno dal primo. A proposito, ma questo signor nessuno, com’ è arrivato alla suddetta etichetta e a collaborare con uno come Manuva?

Benji BokoSemplice, sono local. La Tru Thoughts è di Brighton e così ho consegnato loro il mio disco finito. Ok non era proprio finitissimo, diciamo che era pronto al 90% ma, insomma, il disco era quello. E a loro è piaciuto e hanno deciso di promuoverlo. Il disco lo registrai a Leeds, mentre facevo l’università: studiavo Produzione Musicale ma devo dire che a scuola non ho imparato molto. Mi è servito molto di più stare a casa a spippolare. Comunque, mentre ero a Leeds, una sera mi mettono a suonare prima di Maxi Jazz. Così l’ho conosciuto e gli ho dato un po’ dei miei lavori.
Ci ho messo un anno per convincerlo, ma alla fine ci sono riuscito.”

Il mondo di Benji Boko è un mondo polveroso, fatto di negozietti improbabili, cantine umide,
manine sporche. E voci straniere.

Benji Boko “Adoro specialmente i negozi di usato ed i mercatini. In più sono affascinato dalle voci straniere, che spesso uso al posto di un mc o di un cantante. Considera che io lavoro principalmente con Logic, Akai ed MPC. I miei strumenti sono questi. Poi, sì, uso anche sintetizzatori ed altre cose ma il mio pane quotidiano è quello. Nel disco ci sono anche dei campioni italiani, nel brano “Move about a lot” c’è un sample italiano, roba da caffè diciamo, da localino un po’ stereotipato. Da qualche parte dovrei avere anche un vinile di un circo italiano ma al momento non ci ho ancora fatto niente.”

Prima di prepararsi a ribaltare il mondo, Benji ha avuto anche qualche esperienza come musicista di tipo “classico” diciamo, ma evidentemente la sua vocazione non era questa.

Benji Boko “Posso suonarti un po’ di blues o di jazz ma non sono un musicista. Mi ritengo un producer, perché reagisco alla musica e la reinterpreto secondo la mia sensibilità.

Questa domanda comunque continua a frullarmi in testa: ma che vi danno da mangiare a Brighton?

Benji Boko “Forse è l’aria! Devo dire che qui si sta molto bene, è un po’ come una piccola Londra, c’è molta cultura, molti club, ma senza lo stress della capitale. E’ più tranquillo, più pacifico e ci sono più opportunità per far arrivare un po’ di aria fresca, appunto. Inoltre c’è molta creatività! Io sono circondato da persone creative, mi ritengo inserito in un circolo vizioso di costante creatività indipendente.””

Il nome di Benji Boko è spesso accostato al termine mash-up. Che ne pensa il diretto interessato?

Benji Boko “Ti dico questo: odio la parola mash-up ma in fondo è la verità. Mash up è un termine buono per google, tu lo cerchi ed esce quel tipo di suono lì. Però io sono questo e molto di più. I miei mash up li faccio dal vivo ed improvviso sempre, e qui lo dico: io non conosco altri dj che fanno la stessa cosa. Tutti si preparano i loro mash up, io faccio tutto dal vivo, sempre nuovo, sempre diverso. Non vedrai mai la stessa cosa due volte.”

Il tempo al telefono con Benji è scaduto, quello per vederlo dal vivo invece è appena arrivato.

L’appuntamento è per Fabbrica Europa, sabato 21 maggio, ore 23, preceduto dal live del nostro
fenomeno, il talentuoso Dj Craim. INGRESSO 5 EURO.

Se non venite, occhio: dovrete vedervela con la scimmia viola. E, sì, è una minaccia.

Una gran bella minaccia.