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Muccino contro Pasolini. Poi cancella il post



“Tutti in fila… uno due, uno due… e chi non la pensa come voi, olio di ricino. Ma per favore – scrive sulla sua pagina social il regista di Padri e figlie – popolo di Facebook che insulta prima ancora di leggere e cercare di comprendere quello che io ho veramente scritto e non ha mai voluto l’ambizione di trovare consenso o condivisione ma solo di essere raccontato. E’ ancora un nostro diritto dire cosa pensiamo? A quanto pare no. Meglio dare del mediocre, dell’arrogante, della nullità, insulti a destra a manca, una sassaiola da vandalismo intellettuale contro colui che ha osato dire che forse la Terra non era al centro dell’Universo. Non mi scalfisce ciò che leggo – aggiunge – ma il giudizio che esce fuori con tanta rabbia e violenza. Il giudizio che inconsapevolmente date di voi stessi e della violenza che esternate e che non era affatto presente in quanto da me scritto”.

Pasolini

Le parole di Gabriele Muccino, all’indomani dei quarant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, hanno incenerito in un colpo solo il regista di Mamma Roma e Salò, perché secondo Muccino Pasolini sarebbe un “regista amatoriale”. Ed ecco arrivare critiche e insulti sul social network, una pioggia torrenziale che ha portato dunque alla scelta, amara, di chiudere la pagina Facebook incriminata. Nel post, tra l’altro, Muccino scriveva da Malibù: “Ho sempre pensato che Pasolini regista fosse fuori posto, anzi, semplicemente un ‘non’ regista che usava la macchina da presa in modo amatoriale, senza stile, senza un punto di vista meramente cinematografico sulle cose che raccontava, in anni in cui il cinema italiano era cosa altissima, faceva da scuola di poetica e racconto ‘cinematico’ e cinematografico in tutto il mondo”.

Che la funzione di Muccino sia quella di provocare le nostre coscienze? Dateci il vostro parere.